L’UE annuncia un prestito da 90 miliardi all’Ucraina finanziato con debito comune (leggi un’elargizione a fondo perdutissimo), accantonando l’uso (ossia il furto) degli asset russi congelati. Una scelta solo apparentemente “prudente”, che in realtà certifica una sconfitta politica clamorosa di Ursula Guerrafonderleyen e di quel cancelliere sosia di Eichmann fabbricato dalla BlackRock.
L’Europa a trazione tedesca ieri affossava la Grecia e i Paesi PIIGS (quando chiamare qualcuno ‘porcellino’ era la linea ufficiale UE) rifiutando gli eurobond e predicando austerità morale. Oggi li invoca per gettarli nella fornace di una guerra senza sbocchi, tra corruzione e rischi esistenziali.
Si chiede ai cittadini di stringere la cinghia su pensioni e sanità mentre si socializza il debito per il riarmo e per Kiev.
Il risultato è un’Unione più divisa, incoerente con tutte le sue stesse fesserie ‘austeritarie’ e politicamente sfibrata.
Il vero vincitore è Washington, che si gode il capolavoro di un continente che si suicida mentre si fa rappresentare dagli eroi di Calenda e Picierno.
La pace resta fuori agenda, fino a consumare ancora un po’ di beni residui di questo continente alla deriva.