«La guerra la perde chi finisce prima i soldi o i soldati».
Per Kaja Kallas sostenere un conflitto “fino all’ultimo ucraino” sarebbe persino una fonte di benefici.
In teoria non saremmo ufficialmente in guerra. Ma i maggiorenti europei parlano come se lo fossimo e discutono solo di quello, trascinando l’Europa in una postura che ci costerà carissima. Ragionano in termini guerra totale.
È la prova di una classe dirigente scollegata dalla realtà e ferocemente disinvolta con la nostra sicurezza. Politici selezionati con il medesimo filtro dell’allora Segretaria di Stato USA, Madeleine Albright, quella che diceva che causare con l’embargo ben mezzo milione di bambini morti in Iraq “ne era valsa la pena”.