Archivio Snowden: ecco come le spie di Stato manipolano gli internauti

Nuove rivelazioni raccolte da Greenwald: nel “cilindro” dell’agenzia britannica GCHQ i trucchi per manipolare i sondaggi, attraverso la rete di Linkedin e YouTube

da RT.com
Tradotto da Megachip


L’agenzia spionistica britannica ha sviluppato un certo numero di ingegnosi strumenti per monitorare e setacciare i contenuti sul web e, quando necessario, seminare informazioni devianti, ha dichiarato Glenn Greenwald nello svelare una nuova parte della documentazione di Snowden.
I documenti trapelati rivelano che gli strumenti informatici sono stati creati dal JTRIG (Joint Threat Research Intelligence Group) all’interno del GCHQ(Government Communications Headquarters, ossia il Quartier generale del governo per le comunicazioni, ndt).
Precedenti documenti avevano già descritto in maniera dettagliata l’uso da parte del JTRIG di «finte vittime di post nei blog» e di «operazioni false flag», oltre che di «honey traps» (lett: “trappole di miele”, una trama in cui la vittima è adescata in una situazione sessualmente compromettente per creare la possibilità di ricattarla, ndt) e altre diverse forme di manipolazione psicologica degli attivisti online.
Ma il nuovo documento del GCHQ appena diffuso, intitolato “JTRIG Tools and Techniques” (Strumenti e Tecniche del JTRIG, ndt), offre una più ampia visione complessiva della portata delle operazioni, compresa la loro capacità di essere invasive e di creare scompiglio e confusione nel web.
Alcuni strumenti informatici adottano le stesse metodologie per le quali gli USA e il Regno Unito avevano incriminato degli attivisti online, compresi gli attacchi concentrati che causano interruzioni di servizio (“distributed denial of service”) e gli allarmi bomba (“call bombing”).
Tweet di Greenwald: Mentre il Regno Unito discute una legge di “emergenza” per aumentare i poteri di sorveglianza, date uno sguardo alla descrizione che lo stesso GCHQ fa di quel che commette:  https://firstlook.org/theintercept/d…
Questi strumenti danno alla spie che stanno a Cheltenham la possibilità di monitorare attivamente le chiamate e la messaggeria Skype in tempo reale, sollevando la solita vecchia questione sull’affidabilità della codifica crittografica di Skype o se Microsoft stia collaborando in maniera concreta con le agenzie di spionaggio.
Nelle sue note guida scritte in stile Wikipedia, il JTRIG sostiene che la maggior parte dei suoi strumenti internet sono «operativi, collaudati e affidabili», e sollecita i propri colleghi del GCHQ affinché usino un modo di pensare non convenzionale quando hanno a che fare con gli inganni di internet.
«Non trattate questo come fosse un catalogo. Se le cose non le trovate qui, non vuol dire che non possiamo costruirle», scrive il JTRIG.
Tra gli strumenti elencati nel documento c’è il “Gestator”, che si occupa di «amplificare un dato messaggio, di norma un video, attraverso i più popolari siti multimediali (YouTube)».
Allo stesso tempo, “Challenging” dà alle spie del GCHQ la capacità di falsificare qualsiasi indirizzo di posta e di mandare messaggi sotto quella falsa identità.
“Angry Pirate” può disabilitare permanentemente un determinato account direttamente dal loro computer.
“Underpass” può cambiare il risultato dei sondaggi online, mentre “Deer Stalker” dà la possibilità di  agevolare la localizzazione georeferenziata di telefoni satellitari e GSM attraverso una chiamata silenziosa.
Tweet di Greenwald: Hackeraggio dei sondaggi online e altre tattiche usate dal GCHQ per manipolare internet https://firstlook.org/theintercept…
Il documento del JTRIG appare in un archivio usato dal GCHQ per discutere delle proprie attività di sorveglianza online.
L’ultima bomba di rivelazioni arriva proprio mentre il Parlamento britannico discute un disegno di legge con procedura d’urgenza per concedere al governo maggiori scusanti per i poteri di sorveglianza delle proprie agenzie di spionaggio, che il Primo Ministro David Cameron sostiene siano necessari per “aiutarci a mantenerci sicuri”.
Il GCHQ non ha emesso nessun comunicato in merito e ha pubblicato la sua solita nota, cioè che agisce «in conformità a un rigoroso quadro giuridico e politico» e che è soggetto a «stretta sorveglianza».
Ma alcune precedenti note del GCHQ trapelate nelle mani del Guardian riportavano che «la nostra preoccupazione principale è che i riferimenti alla prassi dell’agenzia (cioè la portata delle intercettazioni e cancellazioni) potrebbero portare a un dannoso dibattito pubblico che potrebbe causare guai di tipo legale ai danni dell’attuale regime».
C’è anche la possibilità che i più alti ministri e funzionari nel governo britannico non siano pienamente al corrente di cosa sia in grado di fare il GCHQ. Chris Huhne, un membro del Consiglio di Sicurezza Nazionale fino al 2012 ha affermato che i ministri erano «assolutamente all’oscuro» addirittura riguardo a “Tempora”, cioè il più grande programma di sorveglianza digitale dei servizi segreti.
Nel frattempo l’organizzazione non governativa britannica Privacy International (un “cane da guardia” a difesa dei diritti alla privacy, ndt) ha presentato un’azione legale contro il GCHQ per via dell’impiego di malware utilizzati per spiare gli utenti in internet e nella telefonia mobile.

Traduzione per Megachip a cura di Tullio Cipriano.

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