Di seguito è riportato un pezzo dell’agenzia di stampa tedesca DPA.
Articolo originale:
DPA News Agency, “Filmmaker Urges International Tribunal to Probe 9/11” [QUI]
8 settembre 2008.
Traduzione di Pino Cabras
Giulietto Chiesa, in veste di autore di film – mentre era a Berlino per una proiezione del suo documentario che mette in dubbio la versione ufficiale USA degli attacchi terroristici dell’11/9 – ha fatto appello a un tribunale internazionale che giudichi quegli eventi.
Chiesa era a Berlino durante il fine settimana per illustrare la proiezione del suo film che presenta, tra gli altri, il romanziere Gore Vidal e il drammaturgo Dario Fo, oltre al professore emerito americano di filosofia David Ray Griffin, il quale propone ipotesi cospirative che contraddicono le versioni correnti degli eventi dell’11 settembre 2001.
In questo documentario critico compaiono inoltre: controllori di volo della Federal Aviation Administration, piloti della US Air Force, comandanti militari. L’autore si augura che il film possa creare “consapevolezza politica” in merito alla “difettosa” inchiesta ufficiale degli eventi fornita dalla Commissione dell’11/9.”
“Alcune delle figure che compaiono nel film sono ex agenti dell’FBI e della CIA, persone che hanno corso in un certo senso un rischio molto grande nel voler parlare. Sono molto grato a loro perché hanno fatto un grande lavoro”, ha detto Chiesa.
“Il film non sarebbe stato possibile senza di loro”, ha detto, aggiungendo che ZERO è stato visto in Francia e in Belgio in singole proiezioni, e da più di 20mila persone in Italia. Ma il film finora non ha ottenuto un distributore in Europa.
La spinta per un tribunale internazionale
Chiesa, uno dei giornalisti italiani più autorevoli nonché corrispondente dall’estero de «La Stampa» per più di 20 anni, ha detto al suo pubblico di Berlino che un tribunale internazionale sull’11/9 potrebbe risultare utile.
“Se i sentimenti fossero abbastanza forti un risultato positivo si potrebbe ottenere, ma non sembra accadere nell’immediato. Finora è stata l’amministrazione USA a vincere la battaglia dell’informazione e a ottenere i propri risultati, purtroppo,” ha detto Chiesa. “Il nostro compito è quello di informare milioni di persone sulla vera situazione. Tutti dovrebbero essere coinvolti in questa lotta con un tribunale o una commissione che aiuti una volta conquistata l’approvazione per l’idea”, ha detto.
In un’intervista all’agenzia di stampa tedesca Dpa, Chiesa, europarlamentare, ha detto che la televisione russa darà il suo film in prima serata questa settimana alla vigilia del settimo anniversario degli attentati di New York e Washington.
“Ciò significa che circa 30 milioni di cittadini russi apprenderanno la verità su quanto accaduto, il che per me è un risultato molto grande.”
Chiesa, il cui documentario era stato proiettato dapprima innanzi a grande pubblico tedesco presso il Goethe-Institut di Monaco di Baviera nel mese di maggio, è stato chiaramente felice dell’accoglienza ricevuta dal film a Berlino. “E importante che tante persone lo abbiano manifestato”, ha detto.
Da componente della tavola rotonda composta da sei esperti chiamati a discutere il tema dell’11/9 a Berlino, Chiesa si è detto desideroso che il suo film guadagni più sostegno da parte del pubblico e diventi un “moltiplicatore” in tutta la Germania. “Se ciò accade, significa che stiamo facendo politica nel vero senso della parola.”
I critici mettono in discussione la versione governativa degli attentati
Andreas von Bülow, un controverso ex ministro tedesco della tecnologia, nonché ex segretario di Stato al Ministero della Difesa, è stato uno dei i partecipanti all’incontro berlinese pronti ad affermare che occorrono ulteriori indagini sulla questione dell’11/9.
Von Bülow ha dichiarato alla Dpa che per i governi è “una delle loro caratteristiche costitutive il fatto di tendere a mentire al fine di ottenere risultati per la loro agenda. Gli americani ci hanno raccontato che in Iraq Saddam Hussein aveva qualcosa a che fare con al-Qā‘ida, cosa del tutto falsa. Anche la CIA lo sapeva “, ha detto.
“Poi ci hanno detto che Saddam Hussein stava preparando armi di distruzione di massa, cosa altrettanto falsa, così hanno mentito dappertutto e lì stanno ancora combattendo. Nel frattempo un milione di persone sono state uccise”.
A chi gli chiedeva se ci fosse alcuna prospettiva di cambiamento politico una volta eletto il prossimo presidente degli Stati Uniti, ha risposto senza mezzi termini “No!”
Juergen Elsässer, 51anni, un giornalista che opera a Berlino e autore del recente libro intitolato “Terror Target Europe: il pericoloso doppio gioco dei servizi segreti,” ha parlato delle macroscopiche contraddizioni della versione ufficiale degli eventi dell’11/9.
“I critici si ritrovano a essere accusati di formulare ipotesi di complotto, ma la più grande teoria del complotto si trova nella versione ufficiale dell’11/9 del governo USA, la quale sostiene che Osāma bin Lāden, da una grotta in Afghanistan, insieme a 19 giovanotti arabi, è riuscito a realizzare uno dei più malefici attentati nella storia dell’umanità”.
“I conti non tornano. Per me la più importante contraddizione è il modo in cui le difese aeree della più grande potenza militare del pianeta non sono riuscite a prevenire simili attacchi mentre si svolgevano e nessun caccia intercettore né alcun sistema missilistico sia stato attivato”.
DPA News Agency (sp)
Aggiornamento del 12 settembre 2008:
Il presente articolo è stato ripreso da «Megachip» [QUI]