Devo dire che gli esseri squamatissimi di Davos sanno darci le più grandi soddisfazioni, nel presentarsi così candidamente per quel che sono, in questo 2024. C’è da dire che l’arzilla maîtresse della conferenza dei transumanisti, il sig. Klaus Schwab, già nel 2017 pronunciava parole che – una volta ascoltate la prima volta – ho dovuto poi ascoltare più volte, per quanto erano troppo vicine alla sceneggiatura di un film distopico di serie B.
Ringrazio gli amici di La Fionda per aver isolato e sottotitolato questa clip sbalorditiva, che hanno commentato così:
——- “Perché far votare i popoli per scegliere i loro rappresentanti e il loro futuro se l’intelligenza artificiale sa già cosa essi vogliono?
Nelle parole pronunciate da Klaus Schwab, presidente del Word Economic Forum, all’ultimo incontro di Davos, vengono fuori alcune brillanti idee su come impiegare le intelligenze artificiali. Passando da un uso puramente analitico e “predittivo” dei risultati a un uso “prescrittivo”: se la IA ti dice che le elezioni le vincerà X allora votare non serve, diamo il potere a X. Come se i sistemi di intelligenza artificiale prevedessero il futuro in maniera neutra e non fossero influenzabili da chi li programma e da chi li addestra.
Nell’anno in cui alcune elezioni come quelle europee o americane potrebbero far emergere contraddizioni insanabili e ostacoli materiali alla storia che hanno già scritto per noi, le élites occidentali proseguono i loro piani antidemocratici con tutti i mezzi che il progresso tecnologico mette loro a disposizione.”
Che dire? In queste elezioni europee dobbiamo riportare questa potente congrega di sociopatici a più miti consigli, far sentire loro l’attrito di una sconfitta vera, una profonda desquamazione che non possa essere lenita né da escort né da giornalisti, ammesso che a Davos e nelle sue diramazioni se ne possa cogliere la differenza.