di Shoestring911.
Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.
Il personale militare responsabile della difesa dello spazio aereo USA aveva dei falsi tracciati visualizzati sui propri schermi radar per tutta la durata degli attentati dell’11 settembre 2001, come parte della simulazione per un esercitazione in corso quel giorno. I tecnici del NEADS (Northeast Air Defense Sector) del NORAD stavano ancora ricevendo le informazioni radar simulate intorno al momento in cui aveva luogo il terzo attacco, quello al Pentagono.
Coloro che si trovavano presso la centrale operativa del NORAD a Cheyenne Mountain, in Colorado, le stavano ricevendo diversi minuti dopo che il volo United Airlines 93 si era apparentemente schiantato nella Pennsylvania rurale. Nessuno ha indagato sul perché i falsi tracciati abbiano continuato a essere immessi sugli schermi radar del NORAD molto tempo dopo che i militari americani erano stati allertati per la crisi che stava avendo luogo nel mondo reale quella mattina. E ancora occorre di sapere di più in merito a questi “input” simulati e su quali effetti abbiano avuto nei confronti della capacità dei militari di far fronte agli attacchi dell’11/9.
I TECNICI NEADS DISSERO DI SPEGNERE I “PULSANTI DELLA SIMULAZIONE”
Gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 hanno avuto luogo in uno spazio aereo la cui responsabilità spettava al NEADS, con sede a Rome, nello stato di New York. Il NEADS aveva pertanto il compito di tentare di coordinare la risposta militare ai dirottamenti. Eppure, nel bel mezzo di tutto questo, alle ore 9,30 quella mattina un membro dello staff al centro operativo del NEADS si è lamentato del materiale simulato che appariva sugli schermi radar del NEADS. Si è sfogato: «Sapete una cosa, dobbiamo sbarazzarci di questa dannata simulazione. Fate in modo che le vostre simulazioni si spengano. Sbarazziamoci di questa merda.» [1]
Quattro minuti più tardi, il tecnico sergente Richmond Jeffrey ha dato un ordine ai tecnici di sorveglianza del NEADS, «A tutta la sorveglianza, spegnere gli interruttori sim.» (Un “interruttore sim” permette presumibilmente a un tecnico di visualizzare o disattivare qualsiasi materiale simulato sullo schermo del radar.) [2]
Questo significa che almeno alcuni degli schermi radar al NEADS stavano ancora visualizzando informazioni simulate – presumibilmente falsi tracciati – 57 minuti dopo che un controllore del traffico aereo al Centro FAA di Boston aveva chiamato lì per annunciare: «Abbiamo un problema. Abbiamo un aereo dirottato che si dirige verso New York.» Quarantotto minuti erano passati da quando il primo attacco al World Trade Center era accaduto, e 31 minuti da quando la seconda torre fu colpita e divenne evidente che gli Stati Uniti erano sotto attacco. Fu appena tre minuti dopo che Richmond aveva impartito i suoi ordini, alle ore 9,37, che il Pentagono fu colpito nel terzo attentato riuscito di quella mattina. [3]
Perché gli schermi radar del NEADS stavano raffigurando informazioni simulate ancora per così a lungo durante la crisi non virtuale, quando risulta che i tecnici avrebbero potuto rimuovere tali informazioni con il semplice click di un interruttore? Sicuramente ogni falso tracciato avrebbe potuto ostacolare la capacità del personale NEADS di rispondere efficacemente agli attacchi, perciò avrebbe dovuto essere terminato al primo segno di un’emergenza reale.
Eppure questo comportamento inspiegabile non era un’eccezione. Una cosa simile è successa presso il Cheyenne Mountain Operations Center (CMOC) del NORAD in Colorado, dove sembra che i falsi tracciati radar siano stati esposti per molto più tempo che al NEADS.
IL CENTRO OPERATIVO DEL NORAD CHIEDE CHE ‘GLI INPUT PER LE ESERCITAZIONI’ SIANO FERMATI
Alle ore 10,12, un ufficiale al centro operativo NORAD, il “capitano Taylor”, chiamò il NEADS e parlò con il capitano Brian Nagel, la persona che capeggiava gli esercizi live che vi si svolgevano. Dopo essersi presentato, Taylor dichiarò: «Ciò che ci serve che voi facciate all’istante è di terminare tutti gli input delle esercitazioni in ingresso a Cheyenne Mountain.» Nagel dette a Taylor un numero interno e gli chiese di chiamarlo per far sì che gli input di esercitazione fossero bloccati. Taylor rispose: «Lo farò». [4]
Gli “Input”, secondo un articolo di «Vanity Fair», sono scenari simulati che vengono messi in campo da una squadra di simulazioni durante le esercitazioni addestrative. [5]
Taylor presumibilmente si riferiva in particolare ai falsi tracciati che erano stati trasmessi sugli schermi radar presso il CMOC, dove più di 50 membri della squadra di battaglia stavano partecipando all’esercitazione condotta quella mattina. [6]
In effetti, il «Toronto Star» ha riferito che «Tutte le informazioni simulate, le cosiddette iniezioni, erano state «epurate dagli schermi» presso il CMOC in risposta alla notizia degli attacchi del mondo reale. (Tuttavia, l’articolo indicava, a quanto pare erroneamente, che i falsi tracciati che apparivano sugli schermi CMOC erano stati conclusi in precedenza, in un periodo poco prima delle ore 9,03, quando la seconda torre del WTC fu colpita.) [7]
Se del materiale simulato risultava ancora visualizzato sugli schermi radar CMOC alle ore 10,12, questo sarebbe sorprendente. A quel punto, 95 minuti erano passati da quando – secondo la Commissione sull’11/9 – i militari furono avvisati del dirottamento del Volo 11 dell’American Airlines, e più di un’ora era passata dopo che il secondo aereo aveva colpito il WTC. Il Volo 93 era apparentemente caduto in un’area rurale della Pennsylvania pochi minuti prima, e così gli attacchi dell’11/9 erano già finiti. [8]
Perché per qualcuno al CMOC c’è voluto così tanto tempo per chiamare il NEADS e chiedergli di porre fine a «tutti gli input in ingresso a Cheyenne Mountain?» Sicuramente qualsiasi informazione simulata avrebbe dovuto essere interrotta non appena il NORAD era venuto a conoscenza della crisi reale e non virtuale che stava avendo luogo quella mattina.
La centrale operativa era certamente in una posizione utile per coadiuvare la risposta agli attacchi terroristici, e dunque l’intrusione di falsi tracciati sui suoi schermi radar avrebbe verosimilmente ridotto in modo sensibile le capacità di risposta d’emergenza dei militari.
La rivista «Airman» ha descritto il CMOC come il «centro nevralgico del NORAD», e le sue truppe come «gli occhi e le orecchie del Nord America (…), nulla sfugge al loro sguardo insonne». [9]
Secondo il «Toronto Star», «che si tratti di una simulazione o un evento del mondo reale, il ruolo del centro è di fondere ogni pezzo critico di informazione che il NORAD possiede in un’istantanea concisa e cristallina».[10]
Il NORAD ha dichiarato che il centro raccoglie dati «da un sistema mondiale di satelliti, radar e altri sensori, e processa tali informazioni su sofisticati sistemi informatici a sostegno delle missioni critiche del NORAD e del Comando Spaziale degli Stati Uniti».
Il CMOC fornisce «preavviso su missili balistici o attacchi aerei contro il Nord America, assiste la missione sulla sovranità aerea per gli Stati Uniti e il Canada, e, se necessario, è il punto focale per le operazioni di difesa aerea volte a contrastare bombardieri nemici o missili da crociera». Il Centro di Gestione di Battaglia (Battle Management Center, nell’originale, ndt) in quel luogo forniva «comando e controllo per la sorveglianza aerea nonché una rete di difesa aerea per il Nord America». Nel 1994, per esempio, ha monitorato più di 700 tracciati radar “sconosciuti” che sono entrati nello spazio aereo nordamericano. [11]
Il NORAD INSERISCE INFORMAZIONI RADAR SIMULATE DURANTE LE ESERCITAZIONI
Delle informazioni simulate sono state trasmesse sugli schermi radar la mattina dell’11 settembre, nell’ambito di un’esercitazione annuale di comando e controllo denominata Vigilant Guardian. L’intero NORAD, compreso il NEADS, stava partecipando a questa esercitazione, che è stata descritta come una «guerra aerea simulata» e anche come «un’esercitazione di difesa aerea che simulava un attacco agli Stati Uniti». [12]
Una pagina di informazioni su Vigilant Guardian dichiarava: «Tutto il personale operativo del NEADS deve avere il proprio “sim switch” acceso su posizione “on” a partire dalle 1400Z 6 settembre 01 fino a “endex” [ossia la data di fine dell’esercitazione, originariamente fissata per il 13 settembre].»
La pagina delle informazioni aggiungeva: «Un tracciato di collaudo sim sarà in opera e riferito in avanti [cioè trasmesso a un livello di comando più elevato] sia al NORAD sia al CONR» della Regione NORAD Continentale degli Stati Uniti. Presumibilmente questo è stato il motivo per cui al centro operativo del NORAD era necessario contattare il NEADS per far sì che gli “input di esercitazione” fossero fatti cessare.[13]
Una nota che illustrava le istruzioni speciali per i partecipanti a Vigilant Guardian ha descritto il modo in cui le loro strumentazioni dovevano essere impostate per poter trattare con il materiale simulato. Vi si leggeva: «L’esercitazione sarà condotta in modalità sim sovrapposta alla diretta reale sulla stringa di sovranità aerea. Il Q-93 deve essere messo in modalità mista per consentire l’effettività [cioè la comunicazione di informazioni tra strumentazioni] dei tracciati sim». [14]
Il Q-93 è un pezzo importante delle strumentazioni utilizzate dal NORAD, descritto come «un insieme di computer e periferiche configurate per ricevere i dati dai sistemi radar a terra.» [15]
Ha «connettività con numerosi siti radar nazionali, riceve i piani di volo della FAA, e comunicazioni bi-direzionali con il quartier generale del NORAD nonché un collegamento in tempo reale con gli aerei AWACS [Airborne Warning and Control System].» Esegue «missioni di sorveglianza in tempo reale, identificazione, controllo degli armamenti.»[16]
Secondo il sergente maggiore Joseph McCain, tecnico del comandante di missione, del NEADS, «gli schermi radar Q-93 hanno la possibilità di condurre uno scenario di guerra con input multipli».[17]
In effetti, nel 1999, l’allora vice segretario della Difesa John Hamre ha rivelato che il NORAD potrebbe immettere «attacchi di massa» sui suoi schermi radar. [18]
Nel dicembre 1998, per esempio, ha condotto un esercizio chiamato Vigilant Virgo, che – a quanto riferito – «ha analizzato il grado di preparazione al [baco informatico] Y2K di tutta la rete a matrice dei radar di terra. Questi sistemi sono passati attraverso una serie di scenari che implicavano allerta tattico».[19]
Nel corso di questa esercitazione, il NORAD ha «iniettato trenta extra, ben oltre trenta eventi missilistici nei [propri] sensori». Si trattava di «dati che venivano iniettati come se fossero stati percepiti per la prima volta da un sito radar», secondo Hamre. Tra gli oltre trenta diversi scenari simulati, alcuni erano “attacchi di massa”, mentre altri implicavano solo “singoli missili”.[20]
QUANDO FU TERMINATO VIGILANT GUARDIAN?
Dal momento in cui il NEADS e il centro operativo del NORAD stavano ancora ricevendo informazioni radar simulate molto dopo che gli attacchi dell’11/9 erano iniziati, si pone il problema di quando esattamente Vigilant Guardian è stata portata a termine.
Secondo alcune fonti, è stata cancellata “poco dopo” le ore 9,03, quando la seconda torre del WTC è stata colpita.[21]
Tuttavia, quando alle ore 9,15 un chiamante ha chiesto: «Hanno sospeso l’esercitazione?», il tecnico dei tracciati del NEADS Mark Jennings ha risposto: «Non in questo momento, no.» Jennings ha continuato: «penso che stiano per farlo», ma aggiunse: «Non lo so.» [22]
In effetti, un giornale militare ha indicato che Vigilant Guardian potrebbe essere stata interrotta più di mezz’ora dopo che gli attacchi erano finiti. Secondo un sito web di informazioni militari, GlobalSecurity.org, Vigilant Guardian si teneva ogni anno in concomitanza con un’esercitazione del comando strategico USA (Stratcom) denominata Global Guardian, e un rapporto del 1997 fornito dal Dipartimento della Difesa elencava similmente Vigilant Guardian come una delle diverse esercitazioni con le quali Global Guardian «si collegava». [23]
Un articolo di «The Bombardier», il giornale della base dell’aeronautica di Barksdale in Louisiana, ha affermato che lo Stratcom ordinò una pausa per Global Guardian alle ore 9,11 dell’11 settembre, ma soltanto alle ore 10,44 «interruppe formalmente» questa esercitazione.[24]
Considerando che i falsi tracciati erano ancora visualizzati sugli schermi radar del NORAD alle ore 10,12 – e che l’esercitazione del NORAD di quel giorno si svolgeva in congiunzione con Global Guardian – l’esercitazione Vigilant Guardian continuò similmente fino alle ore 10,44 circa, prima di essere “formalmente cancellata”?
QUESTIONI CRITICHE
Il fatto che figure chiave del personale dei centri operativi del NEADS e del NORAD avevano false informazioni che comparivano sui loro schermi radar durante gli attacchi dell’11/9 solleva interrogativi critici che devono ancora essere investigati. Abbiamo bisogno di sapere chi era responsabile per la trasmissione degli “input da esercitazione” sugli schermi radar. È stato riferito che c’era un “team per le simulazioni” che operava al NEADS la mattina dell’11 settembre. [25]
Era questo team a diffondere i falsi tracciati?
Se è così, chi erano i suoi membri? Perché hanno continuato con la simulazione, quando avrebbe dovuto essere evidente che si stava svolgendo una crisi del mondo reale? E perché i loro superiori non hanno loro ordinato di interrompere la trasmissione dei falsi tracciati?
Abbiamo anche necessità di scoprire quanti schermi radar al NEADS, al CMOC e presso altre strutture del NORAD lungo gli USA stessero ricevendo le informazioni simulate. E quali scenari sono stati trasmessi sugli schermi? Considerando che Vigilant Guardian è stato descritto come una “guerra aerea simulata”, si potrebbe supporre che molti falsi tracciati venivano visualizzati.
Inoltre, occorre sapere se il personale era in grado di distinguere i tracciati radar autentici da quelli simulati. Vale la pena notare che sin da metà anni novanta era disponibile uno strumento denominato PAC-3 Mobile Flight Mission Simulator (MFMS), in grado di simulare una vasta gamma di veicoli aerei nemici. Il MFMS è stato utilizzato dalla US Army in esercitazioni prima dell’11/9. Soprattutto, è stato riferito che «le rappresentazioni grafiche dei tracciati MFMS» sugli schermi radar erano «niente di diverso da quelle dei tracciati reali». Per distinguere tra tracciati reali e simulati, l’operatore doveva osservare la risposta “Identify Friend or Foe” (amico o nemico, ndt) di un tracciato. «Semplicemente, un aereo vero genererà una risposta a un’interrogazione mentre l’aereo simulato non restituirà alcuna risposta».[26]
Se il NORAD usava apparecchiature che simulavano aerei nemici in un modo simile al MFMS, ciò implicherebbe verosimilmente che il compito di distinguere tra i tracciati radar veri e falsi durante l’11 settembre era tutt’altro che semplice, soprattutto se si considera che tre dei quattro aerei presi di mira quel giorno avevano i trasponder spenti. [27] Questi aerei non avrebbero quindi trasmesso alcun segnale del tipo “Identify Friend or Foe”.
In sintesi, occorre verificare in che misura alle forze armate USA siano state tarpate le ali nella loro capacità di risposta dell’11/9 a causa del fatto che i loro schermi radar stessero ricevendo informazioni simulate per tutto il tempo degli attacchi terroristici.
Sembra possibile che l’iniezione di informazioni radar false abbia potuto essere un modo in cui le normali risposte di emergenza siano state sabotate, così da garantire il successo degli attacchi su New York e Washington. Se questo è il caso, i responsabili devono essere indagati e assicurati alla giustizia.
NOTE
Fonte: Shoestring911.
File Audio: un operatore del NEADS avverte gli altri di guardarsi bene da cosa dire sul nastro
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