Caso Sala: spegnete i polarizzatori

 
Da molti anni non mi tiro indietro di fronte a polemiche potenzialmente aspre, ma non è colpa mia né vostra se il dibattito pubblico viene costantemente polarizzato verso schemi chiusi, soggetti alle stesse dinamiche del tifo: dicotomie inestinguibili, brutale manicheismo, moralismo applicato a seconda del colore della maglietta indossata, delegittimazione assoluta delle posizioni altrui, intolleranza radicale, ipocrisia come abito intellettuale. Entrare nella vicenda di Cecilia Sala è perciò come l’ingresso in un campo minato.
Non è dunque superfluo premettere in tutta sincerità che mi auguro che Cecilia Sala possa uscire quanto prima dal carcere. Sono fiducioso – anzi, sicuro – che nessuno le torcerà un capello, per quanto nessun carcere straniero possa mai essere ritenuto un luogo rassicurante.
Serve comunque liberare la copertura della notizia dalla cornice – il “frame” – in cui la grande macchina mediatica l’ha subito voluta inserire: “ayatollah contro le donne”, “regime verso democrazia”. Polarizzare torna comodo agli “spin doctor” delle forze atlantiste e sioniste che vogliono preparare le opinioni pubbliche per caricarle a molla fino a fare la Grande Guerra all’Iran. Sono gli stessi che proprio in questi giorni non dicono nulla sui tagliagole coperti dalla NATO che stanno perseguitando selvaggiamente le minoranze in Siria e invadono con truppe straniere la laica Damasco per imporre il più feroce oscurantismo jihadista.
La vicenda di Cecilia Sala è legata a doppio filo all’arresto di un cittadino iraniano avvenuto in Italia pochi giorni prima per conto degli Stati Uniti nell’ambito delle misure economiche e militari intraprese unilateralmente contro Teheran. È dunque una vicenda internazionale delicata su cui lo stesso governo italiano è costretto a pregare in ginocchio i polarizzatori affinché spengano la loro macchina manipolatoria.
Il problema per i padroni della Grande Fabbrica del Sogno e della Menzogna è che proprio in questo caso non è facile spegnerla: Cecilia Sala è una delle più ligie impiegate del loro sistema e dovrebbero rinunciare allo spin perfetto. Tuttavia, meno saranno cinici, meno lo saranno coloro che hanno in mano le chiavi delle celle a Milano come a Teheran. I tempi della fuoriuscita di Sala si giocano su questo.

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