Il Capo dello Stato che difende la gente di Gaza

di Pino Cabras – da Megachip.

È
un uomo prudente e misurato, proviene da una lunga militanza nel
partito più importante della sinistra ed è presidente della Repubblica.
Poco tempo fa ha preso la parola con parole fermissime, argomentazioni
lucide e allo stesso tempo accalorate per condannare l’embargo
israeliano che strozza Gaza. Tranquilli però, il mondo non si sta
rovesciando, non è Giorgio Napolitano. Figuriamoci se lui solleva la
questione. Non lo farà mai. È invece il nuovo presidente dell’Irlanda,
il politico-poeta laburista Michael D. Higgins, eletto
con il 61 per cento dei voti. A metà del 2010 Higgins pronunciò nel
parlamento di Dublino un vibrante atto d’accusa nei confronti del
governo israeliano. Vi proponiamo il video che attesta il discorso. 


Michael d_higginsHiggins
contesta il blocco attuato dalle forze armate di Tel Aviv come
“illegale”, enumera la lunga serie di violazioni del diritto
internazionale perpetrate dallo stato ebraico, delinea la drammatica
condizione umanitaria della striscia di Gaza (dove Higgins si è recato
in diverse occasioni), e non manca di criticare la politica estera
comunitaria, laddove questa mette al bando Hamas e con ciò si impedisce
qualsiasi via negoziale.
Attorno
al minuto 6’50’’ del video Higgins s’infervora contro la decisione di
alcuni paesi europei (tra cui l’Italia) che si sono rifiutati di
pronunciare la condanna del bombardamento di una scuola delle Nazioni
Unite effettuato dall’aviazione israeliana durante l’operazione Piombo
Fuso del 2008-2009, mentre altri paesi europei si erano pronunciati
senza problemi.
Nel
corso della sua carriera politica, Higgins ha pronunciato discorsi e
petizioni contro le violazioni dei diritti umani avvenute in tanti
paesi.
Non
per questo appoggia la truffa delle “guerre umanitarie”. Da buon poeta
ama il senso delle parole e non asseconda le loro derive orwelliane.
Higgins
non sembra avere le intermittenze di quei politici che giustificano la
guerra alla Libia «per evitare una catastrofe umanitaria a Bengasi» e
poi coprono l’assedio che ha martoriato Sirte girandosi dall’altra
parte.
Possiamo
anche augurargli buon lavoro e scrivergli due righe di incoraggiamento
per il suo nuovo ruolo istituzionale, grazie al quale la sua voce sarà
udita con più forza: http://www.president.ie/index.php?section=4&lang=eng

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