Diario da Mosca: le elezioni

 

Resoconto della prima giornata ai seggi delle elezioni presidenziali russe. Ho fatto tutto quello che i compilatori di liste di proscrizione, i maccartisti e piciernisti russofobi di tutta Europa considerano disdicevole: ho controllato le cose sul campo, scoprendo persino un sistema di voto placidamente noioso nella sua regolarità.
E alla sera mi sono persino permesso il non plus ultra dei tabù del XXI secolo: sono andato da indipendente nel quartier generale di Putin, e ho fatto una conferenza stampa comune con il direttore della sua campagna elettorale, l’attore Vladimir Mashkov (che ha recitato anche in “Mission Impossible”, quindi ero in tema: mi è bastato bussare). Ho detto lì quel che dirò ovunque in piena indipendenza: che in Russia ho visto in atto un sistema di suffragio standard in linea con il principio del voto personale ed eguale, libero e segreto; che la democrazia non si riduce al solo voto e che tutti debbono migliorare parecchio in termini di pluralismo, libertà di espressione, completezza di informazioni, Russia inclusa, ma che l’Unione europea e gli USA hanno poca democrazia da esportare e troppa ipocrisia sul groppone; che la cosa più urgente è costruire un dialogo che possa ricucire il tessuto della coesistenza pacifica in Europa sull’orlo della guerra. Questo farà arrabbiare i russofobi a servizio permanente ed effettivo, ma voglio sfidarli. Parliamone senza la rete di protezione dei dibattiti quattro contro uno. Il tema della pace sarà il tema centrale delle imminenti elezioni europee.
Intanto, buona visione!
 

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