L’ ultimo avviso di Medvedev prima dell’Era Nuclearezoica

di Pino Cabras.

Credo che tutti debbano non solo leggere questo messaggio di Dmitrij Medvedev (ex presidente della Federazione Russa e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo), ma dovrebbero pure divulgarlo: agli scettici, agli indifferenti, ai sottovalutatori, ai distratti, ai carrieristi che pensano che tutto va come sempre, agli atlantisti bulli, ai politici mediocri, ai servi, agli sciocchi, agli ipnotizzati dalla propaganda, ai vecchi, ai giovani, soprattutto a chi vuole avere una vita tutta davanti. Il tempo di credere alle frottole dei principali media sulla guerra in Ucraina è finito. Il tempo di pensare che fornire armi sia un innocente giochino diplomatico senza conseguenze è finito. La lancetta dell’Orologio dell’Apocalisse è a un minuto dalla Mezzanotte. Un fiato e finisce l’Era Neozoica e inizia l’Era Nuclearezoica.

Nel 2008, un anno cruciale che pochi avevano compreso nella sua portata, Medvedev era presidente. Negli anni precedenti, Mosca aveva reso assolutamente, pubblicamente e ripetutamente chiaro che se la Georgia avesse attaccato l’Ossezia del Sud, la Russia avrebbe combattuto. Eppure, i ministri degli esteri continuarono ad agire come se la Russia fosse ancora lo Stato esausto degli anni novanta su cui sobbalzava etilicamente Boris Eltsin e sul cui collo gravava il cappio del Fondo Monetario Internazionale. Spinsero lo Zelensky di allora, il sig. Salikashvili di Tblisi, ad attaccare. La Russia intervenne militarmente e risolse la questione in una settimana. Era cioè già chiaro un concetto che non capiva solo chi non lo voleva capire: se insisti a toccare gli interessi invalicabili della Russia, la Russia non si ritira più come un tempo e non accetta di diventare un vassallo.

Nel documento che ora vi prego di leggere – e persino divulgare – Medvedev non menziona quel caso georgiano del 2008, in cui lui pure giocò un ruolo di primo piano. Eppure, ai miei occhi quell’evento drammatico rese super-evidente che l’intenzione russa di rispondere non era un bluff e che quello sarebbe diventato uno status irreversibile, finché le tendenze e la classe dirigente che le interpretava era quella. L’Occidente atlantista non volle credere all’evidenza. E tuttora continua a spingere passo dopo passo verso una sorta di “obbligo di risposta nucleare”. Sebbene gli occhi di diversi politici occidentali tradiscano il fatto che ormai se la fanno addosso, ogni loro frenata viene soverchiata il giorno dopo dal bulldozer che hanno alle spalle, che invece pressa con inesorabile gradualità affinché si faccia sempre di più e di peggio verso lo scontro diretto e totale con Mosca. Nei calcoli dell’Impero dominato dall’anglosfera la Russia si arrenderà di fronte alla tetragona determinazione occidentale. Medvedev dice che non si arrenderanno. Ed è così. Ed è quanto dobbiamo sapere con certezza adamantina se vogliamo un futuro per noi e i nostri figli.

È quindi questa la frontiera su cui riportare le basi del realismo. Il resto ci porta in un amen nell’Era Nuclearezoica: un pianeta inabitabile per una specie che aveva avuto troppi capibranco stupidi.

Buona lettura!

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DAL CANALE TELEGRAM DI DMITRY MEDVEDEV

I paesi occidentali che presumibilmente hanno “approvato l’uso” delle loro armi a lunga gittata sul territorio russo (indipendentemente dal fatto che si tratti di vecchie o nuove parti del nostro paese) devono capire chiaramente quanto segue:

  1. Tutti i loro equipaggiamenti militari e gli specialisti che combattono contro di noi saranno distrutti sia sul territorio dell’ex Ucraina sia in altri paesi se da lì verranno lanciati attacchi contro il territorio della Russia.
  2. La Russia parte dal presupposto che tutti i sistemi d’attacco a lungo raggio utilizzati dall’ex Ucraina siano già direttamente adoperati dal personale militare della NATO. Questa non è “assistenza militare” ma partecipazione alla guerra contro di noi. Tali azioni possono assai ben diventare un casus belli.
  3. La NATO dovrà decidere come classificare le conseguenze dei possibili attacchi di ritorsione contro l’equipaggiamento/oggetti/personale militare dei singoli paesi membri nel contesto degli Articoli 4 e 5 del Trattato di Washington.

Con ogni probabilità, la leadership della NATO vuole far finta che si tratti di decisioni sovrane dei singoli paesi dell’Alleanza Nord Atlantica per supportare il regime di Kiev, e che non vi sia motivo di applicare qui la norma del Trattato del 1949 sulla difesa collettiva.

Queste sono pericolose e dannose illusioni. Tale “assistenza individuale” da parte dei paesi della NATO contro la Russia, che si tratti del controllo dei loro missili da crociera a lungo raggio o dell’invio di un contingente di truppe in Ucraina, è una seria escalation del conflitto. L’ex Ucraina e i suoi alleati della NATO riceveranno una risposta di tale forza distruttiva che l’Alleanza stessa semplicemente non potrà evitare di essere trascinata nel conflitto.

E non importa quanto gli ex membri della NATO in pensione chiacchierino dicendo che la Russia non userà mai armi nucleari non strategiche contro l’ex Ucraina, e ancor di più contro i singoli paesi della NATO, la realtà è molto peggiore delle loro frivole riflessioni.

Qualche anno fa, insistevano che la Russia non sarebbe entrata in un conflitto militare aperto con il regime Bandera, per non litigare con l’Occidente. Beh, c’è che abbiamo sbagliato i calcoli. C’è una guerra in corso.

Potrebbero sbagliare i calcoli anche sull’uso di armi nucleari tattiche. Sebbene questo sarebbe un errore fatale. Dopo tutto, come giustamente ha notato il Presidente della Russia, i paesi europei hanno una densità di popolazione molto elevata. E per quei paesi nemici le cui terre sono oltre la copertura delle armi nucleari tattiche, c’è infine il potenziale strategico.

E questo, purtroppo, non è intimidazione o bluff nucleare. Il conflitto militare attuale con l’Occidente si sta sviluppando secondo lo scenario peggiore possibile. C’è un’escalation costante nella potenza delle armi della NATO impiegate. Pertanto, oggi nessuno può escludere il passaggio del conflitto alla sua fase finale.

 

Fonte: https://t.me/medvedev_telegram/499

 

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