La VERA dimensione del pericolo di Fukushima

da Washington’s Blog.
Tradotto da Pino Cabras per Megachip.


Il vero problema…


Il fatto che i reattori di Fukushima abbiano avuto perdite di enormi quantità di acqua radioattiva già sin dal terremoto del 2011 è certamente degno di nota. Così come lo sono i seguenti fatti:
    La Tepco non sa come fermare le perdite.
    Gli scienziati non hanno alcuna idea di come siano messi i nuclei dei reattori nucleari.
    Le radiazioni potrebbero colpire la Corea, la Cina e la costa occidentale del Nord America in modo piuttosto pesante.
Ma il vero problema è che gli idioti che hanno causato questo pasticcio stanno probabilmente per causare un problema molto più grande. In particolare, la più grande minaccia a breve termine per l’umanità proviene dai bacini del combustibile di Fukushima. Se uno dei bacini crollasse o si incendiasse, questo potrebbe avere gravi effetti negativi non solo sul Giappone… ma sul resto del mondo, compresi gli Stati Uniti. In effetti, un senatore lo ha definito come un problema di sicurezza nazionale per gli USA: «Le radiazioni causate dai guasti dei bacini di combustibile esaurito in caso di un altro sisma potrebbero raggiungere la West Coast in pochi giorni. Il che fa sì assolutamente che il contenimento sicuro e la protezione di questo combustibile esaurito sia un problema di sicurezza per gli Stati Uniti.»
L’esperto nucleare Arnie Gundersen e il medico Helen Caldicott hanno entrambi affermato che la gente dovrebbe evacuare l’Emisfero Settentrionale del pianeta, se una delle piscine di stoccaggio del combustibile di Fukushima dovesse collassare. Gundersen ha dichiarato:     «Spostarsi a sud dell’equatore, se questo dovesse mai succedere, ritengo che sia la lezione che ne ricaviamo».
L’ex consulente dell’ONU Akio Matsumura definisce la rimozione dei materiali radioattivi dai bacini del combustibile di Fukushima “una questione di sopravvivenza umana”.  Pertanto, la posta in gioco dello smantellamento dei bacini del combustibile è piùttosto elevata.
Ma in 2 mesi, la Tepco – ossia i babbei che hanno causato l’incidente – stanno per iniziare a condurre questa difficilissima operazione per conto proprio.
Il New York Times riferisce: «Migliaia di lavoratori e una piccola flotta di gru stanno preparandosi per uno degli ultimi sforzi volti a evitare un disastro ambientale ancora più profondo, che ha già reso la Cina e gli altri paesi vicini sempre più preoccupati: si tratta della rimozione delle barre di combustibile esaurito dall’edificio del reattore n. 4 danneggiato e il loro stoccaggio in un posto più sicuro».
Il Telegraph osserva: «Tom Snitch, un anziano professore presso l’Università del Maryland che vanta oltre 30 anni di esperienza in questioni nucleari, ha affermato che “[i funzionari giapponesi] hanno bisogno di affrontare i veri problemi, le barre di combustibile esaurito presso l’Unità 4 e i recipienti a pressione che perdono materiale“. E ha aggiunto che”c’è stato troppo lavoro per pulire le pareti e nei condotti dei reattori che è stato fatto solo pur di fare qualcosa …. Questa è invece una questione cruciale di portata globale e il Giappone deve fare
molto di più”».
Il Japan Times scrive: «Nel mese di novembre , Tepco prevede di iniziare la delicata operazione di rimozione del combustibile esaurito dei reattori numero 4 [con] radiazioni equivalenti a 14.000 volte la quantità rilasciata dalla bomba atomica di Hiroshima. …. Rimane vulnerabile a eventuali ulteriori shock , ed è anche a rischio di liquefazione del suolo. Rimuovere il suo combustibile esaurito, che contiene plutonio micidiale, è un compito urgente …. Le conseguenze potrebbero essere di gran lunga più gravi di qualsiasi incidente nucleare che il mondo abbia mai visto. Se una barra di combustibile cadesse, si rompesse o si impigliasse mentre viene rimossa, i possibili peggiori scenari includono una grande esplosione, una fusione nel bacino, o un grande incendio. Ognuna di queste situazioni potrebbe portare a massicci rilasci di radionuclidi mortali nell’atmosfera, mettendo gran parte del Giappone – compresi Tokyo e Yokohama – e anche i paesi vicini in grave rischio.»
La CNBC sottolinea:     «La fuga radioattiva della centrale nucleare giapponese di Fukushima è tutt’altro che sotto controllo e potrebbe finire molto peggio, come mette in guardia un esperto di energia nucleare, che compila il “World Nuclear Industry Status Report” (Rapporto sulla situazione dell’industria nucleare mondiale, NdT) su base annuale.
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Il grande pericolo – così come è stato identificato dalla commissione per l’energia atomica del Giappone – è nel fatto che si possa perdere l’acqua in uno dei bacini del combustibile esaurito e che si causi un incendio di tale combustibile
La CNN riferisce:     [Mycle Schneider, consulente nucleare:] «La situazione potrebbe finire molto peggio ancora. Un enorme incendio del combustibile esaurito probabilmente farebbe apparire poca cosa le attuali dimensioni della catastrofe e potrebbe superare le emissioni di radioattività di Chernobyl di decine di volte. In primo luogo, le pareti della piscina potrebbero avere perdite al di là della capacità di fornire acqua di raffreddamento, o un edificio del reattore potrebbe crollare in seguito una delle centinaia di scosse di assestamento. Poi, il rivestimento del combustibile potrebbe incendiarsi spontaneamente emettendo il suo intero accumulo radioattivo.»
L’agenzia Reuters osserva:     «L’operatore della centrale nucleare giapponese lesionata di Fukushima si prepara a rimuovere 400 tonnellate di combustibile esaurito altamente irradiato da un edificio del reattore danneggiato, un’operazione pericolosa che non è mai stata tentata prima su questa scala. Si tratta di contenere radiazioni equivalenti a 14.000 volte la quantità rilasciata durante l’attacco con la bomba atomica su Hiroshima di 68 anni fa, oltre 1.300 gruppi di barre di combustibile usato compattate insieme hanno bisogno di essere rimosse da un edificio che è vulnerabile al crollo, qualora un altro grande terremoto colpisse l’area.
La Tokyo Electric Power Co (Tepco) è già impegnata in una battaglia persa per fermare l’acqua radioattiva che trabocca da un’altra parte della struttura, e gli esperti mettono in dubbio che sia in grado di asportare con successo tutti i materiali compattati. “Stanno per avere difficoltà nella rimozione di un numero significativo delle barre”, ha dichiarato Arnie Gundersen, un ingegnere nucleare di grande esperienza statunitense nonché direttore di Fairewinds Energy Education, che ha a lungo costruito assemblaggi per il combustibile.     L’operazione, a cominciare da novembre presso il reattore numero 4 della centrale, è piena di pericoli, compresa la possibilità di un grande rilascio di radiazioni se si rompe un assemblaggio di combustibile, o se rimane incastrato o si avvicina troppo a un fascio adiacente, hanno affermato Gundersen e altri esperti nucleari. Tutto ciò potrebbe portare a un disastro peggiore della crisi nucleare di marzo 2011 presso l’impianto di Fukushima, il più grave al mondo accaduto dopo quello di Chernobyl nel 1986.     Nessuno sa quanto male potrebbero andare le cose, ma i consulenti indipendenti Mycle Schneider e Antony Froggatt hanno affermato recentemente nel loro World Nuclear Industry Status Report 2013: “Il pieno rilascio proveniente dal bacino del combustibile esaurito dell’Unità 4, senza alcun contenimento o controllo, potrebbe causare di gran lunga il più grave disastro radiologico mai visto fino ad oggi”.
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    La società di utility afferma di riconoscere che l’operazione sarà difficile, ma ritiene di poterla portare avanti in modo sicuro.     Nondimeno, la Tepco ispira ben poca fiducia. Aspramente criticata per non aver protetto l’impianto di Fukushima contro le catastrofi naturali, è stata biasimata duramente anche per la gestione della crisi a partire da allora.
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    Il processo avrà inizio nel mese di novembre e la Tepco prevede di impiegare circa un anno nella rimozione dei materiali assemblati, come ha riferito via e-mail il portavoce Yoshikazu Nagai. È solo una tappa all’interno del processo di smantellamento dell’impianto, che si prevede duri circa 40 anni, con un costo di 11 miliardi dollari.     Ciascun assemblaggio di barre di combustibile pesa circa 300 chilogrammi ed è lungo 4,5 metri. Ci sono 1.331 assemblaggi di combustibile esaurito e ulteriori 202 assemblaggi inutilizzati sono stoccati nel bacino, ha affermato Nagai.
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    Le barre di combustibile esaurito inoltre contengono plutonio, una delle sostanze più tossiche dell’universo, che si forma durante le ultime fasi del funzionamento di un reattore.
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    “C’è il rischio di una criticità involontaria se i fasci fossero distorti e troppo vicini l’uno all’altro”, ha spiegato Gundersen.     Si riferiva a una reazione a catena atomica che – qualora risultasse lasciata senza controllo – potrebbe comportare una consistente fuoriuscita di radiazioni e calore per il cui assorbimento il sistema di raffreddamento del bacino del combustibile non è progettato.     “Il problema di una criticità che colpisca il bacino del combustibile è che non la si può fermare. Non ci sono barre di controllo per controllarla”, ha affermato Gundersen. “Il sistema di raffreddamento del bacino del combustibile esaurito è stato progettato solo per rimuovere il calore di decadimento, non il calore derivante da una reazione nucleare in corso.”     Le barre sono altresì vulnerabili agli incendi nel caso debbano essere esposte all’aria, ha aggiunto Gundersen. [I bacini hanno già raggiunto l’ebollizione a causa dell’esposizione all’aria.]
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    Tepco ha puntellato l’edificio, poteva inclinarsi ed era gonfio dopo l’esplosione, una fonte di preoccupazione a livello mondiale che è stata sollevata anche nel Congresso USA.
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    Gli assemblaggi di combustibile devono essere prima estratti dalle griglie in cui sono stoccati, poi inseriti in una camera di acciaio pesante. Questa operazione ha luogo sott’acqua prima che la camera – che scherma le radiazioni che pulsano dalle barre – possa essere rimossa dal bacino e abbassata al livello del suolo.     La camera viene quindi trasportata al bacino comune di stoccaggio dell’impianto in un edificio integro in cui verranno stoccati gli assemblaggi.
    [Ecco un tour visivo dei bacini del combustibile di Fukushima, accompagnato da grafici che illustrano il modo in cui saranno rimosse le barre.]     Durante un’ispezione nella camera all’inizio di questo mese la Tepco ha confermato che il bacino del combustibile del reattore n. 4 contiene detriti.     La rimozione delle barre dal bacino è un compito delicato, di norma assistito da computer, secondo Toshio Kimura, ex tecnico della Tepco, che ha lavorato a Fukushima Daiichi per 11 anni.     “In precedenza era un processo controllato dal computer che memorizzava al millimetro le posizioni esatte delle barre, ma ora non se ne può disporre. Il processo deve essere fatto manualmente, quindi c’è un alto rischio che si possa far cadere e rompere qualcuna delle barre di combustibile”, ha affermato Kimura.
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    La corrosione causata dall’acqua salata avrà inoltre indebolito l’edificio e le attrezzature, ha aggiunto.     E se un altro forte terremoto dovesse avvenire prima che il carburante sia completamente rimosso, e rovesciasse l’edificio o forasse il bacino oppure permettesse lo scolo dell’acqua, è possibile che il combustibile esaurito arrivi in tal caso ad emettere più radiazioni che durante il disastro iniziale, minacciando direttamente Tokyo a circa 200 km di distanza.»
ABC Radio Australia cita un esperto che si pronuncia sulla situazione (a 1:30):    «Richard Tanter, esperto di questioni nucleari e professore di relazioni internazionali presso l’Università di Melbourne:
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    Il Reattore dell’Unità 4, quello che ha una grande quantità di carburante immagazzinato nel suo bacino di stoccaggio del carburante, sta affondando. Secondo l’ex primo ministro Naoto Kan, è affondato di circa 31 centimetri in loco e non è una cosa strana. Ciò non risulta davvero sorprendente, dato quel che è successo in termini di pompaggio di acqua, con le conseguenze del terremoto e dello tsunami, le continue infusioni di acqua nell’area delle acque sotterranee. Questo è un problema immediato, e se non viene risolto vi è una possibilità straordinaria di ritrovarci
davvero ancora nella situazione di marzo 2011 a causa della possibilità di un incidente di fissione in quello stagno di combustibile esaurito che si trova nell’Unità N. 4
L’agenzia Xinua scrive:     «Mitsuhei Murata , un ex ambasciatore giapponese in Svizzera, ha ufficialmente fatto appello a ritirare la candidatura di Tokyo a ospitare le Olimpiadi, a causa del peggioramento della crisi di Fukushima, che secondo gli esperti non è limitata ai serbatoi di stoccaggio, ma si estende anche alle potenziali crepe nelle pareti dei bacini del combustibile nucleare esaurito
Japan Focus sottolinea:    «La piscina di combustibile esaurito … è stata danneggiata dal terremoto e dallo tsunami, ed è in una condizione di deterioramento. Rimane vulnerabile a eventuali ulteriori shock, ed è anche a rischio di liquefazione del suolo.
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    Se una barra di combustibile cade, si rompe o si impiglia mentre viene rimossa, i possibili scenari peggiori includono una grande esplosione, una fusione in piscina, o un grande incendio.
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    Questa è letteralmente una questione di sicurezza nazionale: un altro errore che venisse fatto dalla Tepco potrebbe avere conseguenze incredibilmente costose, perfino esiziali, per il Giappone.»

Come se estraessimo sigarette da un pacchetto sgualcito


L’esperto di barre di combustibile Arnie Gundersen – un ingegnere nucleare ed ex dirigente di una società di energia nucleare che produceva barre di combustibile nucleare – ha recentemente spiegato il problema più grande che si ha con le barre di combustibile (a 15:45):     «Credo che stiano sottovalutando la complessità del compito. Se pensi a una griglia di combustibile nucleare come a un pacchetto di sigarette, se estrai una sigaretta verso l’alto, essa verrà fuori: ma queste griglie si sono contorte. Ora, quando vanno a tirare la ‘sigaretta’ verso l’esterno, essa sta probabilmente per rompersi e rilasciare cesio radioattivo e altri gas, xenon e kripton, in atmosfera. Ho il sospetto che nei prossimi mesi di novembre, dicembre, gennaio, andremo a sentire che l’edificio è stato evacuato, che hanno rotto una barra di combustibile, e che la barra di combustibile sta emettendo dei gas.
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    Ho il sospetto che avremo più rilasci volatili nell’aria, mentre tenteranno di estrarre il combustibile. Se estraggono con troppa forza, spezzeranno il combustibile. Ritengo che le griglie si siano contorte, il combustibile si sia surriscaldato – e il bacino sia giunto a ebollizione – e la conseguenza naturale è che sia probabile che una parte del combustibile rimarrà incastrata lì per un lungo, lungo periodo.»
In un’altra intervista, Gundersen fornisce ulteriori dettagli (a 31:00):      «Le griglie sono contorte per effetto del terremoto: oh, a proposito, il tetto vi è caduto sopra, il che ha ulteriormente distorto le griglie.     La conseguenza finale che risulta è che si avrà che gli assemblaggi di combustibile, le ‘sigarette’ in questi contenitori, mentre vengono estratti, in alcuni casi si possano in parte spezzare. Quando si spezza una barra di combustibile nucleare, questa rilascia ancora radioattività, e quindi la mia ipotesi è che si tratti di qualcosa come krypton -85 , che è un gas , e che sarà emesso anche del cesio, e anche dello stronzio. Probabilmente dovranno evacuare l’edificio per un paio di giorni. Prenderanno questo gas radioattivo e lo manderanno sulla pila, fino all’aria, perché lo xenon non può essere rimosso, non può essere pulito, cosicché manderanno questo xenon radioattivo in aria e purgheranno la costruzione di tutti i gas radioattivi per poi tornare indietro e riprovare ancora.     È probabile che questo problema si presenti in più di un assemblaggio. Pertanto, nel corso del prossimo anno o due, non mi  sorprenderebbe sia che non rimuovano tutto il combustibile perché non intendono estrarlo con troppa forza, sia che – se lo estraggono troppo bruscamente – possano probabilmente danneggiare il combustibile e causare una perdita radioattiva all’interno dell’edificio. Ecco, questo è il problema numero 2 in questo processo, far sì che il combustibile dell’Unità 4 sia estratto risulta essere una priorità assoluta che mi tocca affrontare, ma non sarà affatto facile. Tokyo Electric sta dipingendo tutto questo come una cosa facile. In un normale reattore nucleare, tutto questo si fa con i computer. Tutto viene estratto perfettamente in verticale. Beh niente è più verticale, ora: le griglie del combustibile sono distorte, è tutto sta per essere fatto manualmente. La chiara conseguenza è che si tratta di un compito difficilissimo. Non mi sorprenderebbe se si spezzasse una parte del combustibile che quindi non si potrà rimuovere.»
E Chris Harris – un ex operatore con licenza di alto livello presso i reattori e ingegnere – osserva che non aiuta il fatto che molte delle barre sono in condizioni assai fragili:     «Anche se là troviamo un sacco di assemblaggi di combustibile esaurito che potrebbero assumere criticità – ci sono anche 200 nuovi assemblaggi di combustibile che hanno l’equivalente di un serbatoio pieno di gas , chiamiamolo così. Questi sono quelli che più probabilmente andranno per primi in condizione critica.
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    Alcune immagini che sono state diffuse di recente dimostrano che una gran quantità di carburante è danneggiata, e perciò quando vanno avanti e lo afferrano, lo tirano su, è in procinto di cadere a pezzi. Il boreflex è stato divorato; l’acqua salata non gli farà granché bene.»

Come lasciare che un assassino possa praticare chirurgia cerebrale su un VIP


Qual è la linea di fondo ? La Tepco ha un curriculum aziendale disastroso:     Gli ingegneri avvertirono la Tepco e il governo giapponese molti anni prima dell’incidente sul fatto che i reattori erano sismicamente non al sicuro … e che un terremoto avrebbe potuto spazzarli via.    I reattori di Fukushima sono stati danneggiati irreparabilmente prima che lo tsunami colpisse … il terremoto li ha portati fuori anche prima che il maremoto li inondasse.     Un’indagine ufficiale del governo giapponese ha concluso che l’incidente di Fukushima è stato un disastro dovuto “a cause umane”, cagionato da una “collusione” tra il governo e la Tepco e da una cattiva progettazione del reattore.
    La Tepco sapeva da subito dopo l’incidente del 2011 che 3 reattori nucleari avevano perso capacità contenitiva, che il combustibile nucleare era “scomparso“, e che non vi era di fatto alcun vero contenimento. La Tepco ha cercato disperatamente di coprire tutto questo per 2 anni e mezzo … fingendo invece che i reattori fossero in fase di “spegnimento a freddo”.
    La Tepco ha appena ammesso che si sa da 2 anni che enormi quantità di acqua radioattiva stanno filtrando nelle falde acquifere e si riversano sull’Oceano Pacifico.
    La Tepco – senza alcun incentivo finanziario per risolvere davvero le cose – ha solamente fatto finta di ripulirle. In proposito si veda questo.
    I recenti tentativi della Tepco di solidificare il terreno sotto i reattori tramite l’utilizzo di prodotti chimici è fallito miseramente. E NBC News osserva: “[La Tepco] sta considerando la possibilità di congelare il terreno intorno all’impianto. Essenzialmente si tratta della costruzione di un muro sotterraneo di ghiaccio lungo un miglio, cosa che non è mai stata tentata prima per tenere l’acqua fuori. Uno scienziato con cui ho parlato ha respinto questa idea come un arrampicarsi sugli specchi, solo una prova in più del fatto che la società elettrica non è riuscita a prevedere questo problema … e ora non può risolverlo.”
Lasciare che sia la Tepco a rimuovere le barre di combustibile è come lasciare che un assassino pregiudicato esegua un delicato intervento chirurgico sul cervello di un VIP. Grandi scienziati e funzionari del governo dicono che la TEPCO dovrebbe essere sollevata da tutti i tentativi di stabilizzare Fukushima. Una squadra internazionale composta dai migliori ingegneri e scienziati dovrebbe gestire questo difficile “intervento chirurgico”.
La posta in gioco è troppo alta …

Traduzione per Megachip a cura di Pino Cabras.

NOTA DI MEGACHIP

L’articolo che abbiamo tradotto contiene un allarme nettamente orientato verso il peggiore scenario possibile. Segnaliamo un blog che segue la vicenda in dettaglio e da un punto di vista meno allarmistico rispetto a Washington’s Blog (anche se ci tengono a precisare che non intendono minimizzare la portata storica e la gravità del caso Fukushima):
con una sezione speciale dedicata:
Nel sito in questione vi è un costante aggiornamento dei dati giorno per giorno sin dall’11 marzo 2011, con una certa attenzione anche per gli articoli divulgativi. Non ci resta che fare nostri sia il saluto di Andrea Scanzi (“Buona catastrofe!”) sia il titolo dell’ultimo libro di Giulietto Chiesa (“Invece della catastrofe”).

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