L’Alternativa alla guerra c’è. Manca solo la volontà di alcuni governanti

 
Secondo Federico Fubini la popolazione dovrebbe fare dei sacrifici per contribuire alla guerra, per il bene della patria (ucraina), mentre chi osa avanzare una visione alternativa, non guerrafondaia, sarebbe un pericoloso populista.
A Fubini ho fatto presente che i sacrifici unilaterali della popolazione non saranno un piccolo incidente della storia. I trombettieri della guerra sottovalutano l’enormità dei sacrifici che attendono centinaia di milioni di persone.
La prospettiva, infatti, è quella di migliaia di imprese costrette a chiudere e di vedere minacciata tutta la manifattura italiana, tedesca, francese e di altri paesi. Perché le condizioni date, oggettive e materiali di questa situazione storica sono quelle di un crollo dell’economia europea.
Non contenti, ci vorrebbero togliere anche la rappresentanza di chi, giustamente, è preoccupato per il nostro coinvolgimento nella guerra.
Dobbiamo trovare la soluzione politica. Dobbiamo individuare un punto di equilibrio per l’Europa. La sicurezza europea è un unicum: non ci può essere una sicurezza dell’Unione europea (o della Nato) a scapito della sicurezza della Federazione russa, e viceversa.
Bisogna costruire un concetto di casa comune che tenga conto di tutte le convulsioni dei Paesi post-sovietici e delle loro contraddizioni che non sono state risolte.
L’Alternativa alla guerra c’è. Eccome se c’è! Manca solo la volontà di alcuni governanti.
Ne ho parlato su La7, ospite di Piazza Pulita.
Buona visione!
 

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