Sardegna, quando la sinistra è Renzi

di Pino Cabras


Ti ci metti anche tu, Renato, con il solito trito ricatto: votate noi, altrimenti vincono le destre. E chi l’ha detto che siete voi l’alternativa? Dopo vent’anni che lo ripetete, abbiamo raccolto sufficienti prove. Queste prove hanno le facce di Renzi, di Monti, di Napolitano. Facce di rottamatori che non rottamano nulla, tranne i nostri diritti. Ci avete rifilato ogni specie di tecnocrate italiano organico all’élite planetaria, ogni cardinale del pensiero unico economico, tutti i padri nobili del feroce disastro sociale di questi anni. Il tuo partito è diventato il babbo insensibile di tutti i precari, il fratello coltello di tutti i pensionati. Ci ha fatto governare dagli uomini di Rockefeller e della Goldman Sachs, della Commissione Trilaterale e del Gruppo Bilderberg.  Ti ho votato in passato e ti stimo ancora, Soru, perché in questo quadro hai spesso avuto un certo senso per il bene comune. Ma la tua analisi politica è travolta dagli eventi. Il fronte raccolto intorno a Pigliaru è un arroccamento conservatore che non ha nulla da dire rispetto ai disastri della dittatura europea dell’austerity, non è un’alternativa.
L’alternativa c’è, e non sta lì.

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