di Pino Cabras – da Megachip.
Per anni Fox News ha attaccato chi criticava le versioni ufficiali sull’11/9.
Ora i suoi conduttori – dopo il peso assunto dal movimento per la verità e dalle denunce dei familiari delle vittime – ammettono di «avere la mente più aperta di qualche tempo fa».
Il video che potete vedere qui di seguito è una novità sbalorditiva.
C’è Robert McIlvaine, che avevamo conosciuto nel film ZERO. E’ il padre di Robert Jr, vittima nell’attentato dell’11 settembre: un genitore con la stessa emozionante determinazione delle madri di Plaza de Mayo. C’è l’ingegnere Tony Szamboti, uno degli animatori del movimento Architects and Engineers for 9/11 Truth (ormai vicino ai 1400 aderenti), e c’è lui, il conduttore Geraldo Rivera, uno che in passato aveva preso di petto chi si dichiarava scettico di fronte al mito dell’11/9, scaricandogli contro tutti i trucchetti e le irrisioni dei mitografi governativi.
Fino a ieri il conduttore avrebbe usato consumati stratagemmi per dileggiare gli ospiti. Oggi ammette di non pensarla più come due anni fa. L’atteggiamento somiglia a quello di uno che si scusa. Perché la forza delle immagini e dei fatti che emergono intorno all’Edificio 7, anche grazie alla campagna «Building What?» è tale che le bugie non reggono, e i trucchi perdono presa ogni giorno di più.
Di recente Fox News ha anche trasmesso dei servizi che ricordavano che Mohammed Atta, il presunto capo del “gruppo di fuoco” dell’11/9, era stato monitorato da tempo come individuo sospetto, mentre l’FBI insabbiava tutto.
Mi chiedo: come mai una delle emittenti più schierate con l’amministrazione Bush e le sue guerre oggi cambia posizione, e in modo così netto?
Nei siti che trattano l’11/9 si maligna che ci sia una sorta di gioco di sponda: siccome l’attuale inquilino della Casa Bianca si è spinto fino a un punto di non ritorno nell’accettare la “verità ufficiale” dell’11/9, come un erede che accetta il lascito senza riserve, se oggi si fanno emergere pezzi di verità, questi faranno più male a Obama che a Bush. Interpretazione suggestiva. Che potrebbe avere dei corollari anche alla periferia dell’impero.
Le macerie delle menzogne cadranno meritatamente anche su quelli che non hanno mai voluto affrontare la questione che ha dato un’impronta al secolo, e perciò si sono privati della possibilità di comprendere sommovimenti politici e sociali di vasta portata. Intrappolati nella fallimentare e disastrosa missione in Afghanistan, non sanno più nemmeno perché hanno creduto alle panzane che la giustificavano.
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