La franchigia israeliana

A nessun paese al mondo la diplomazia dominante e i mass media offrono come a Israele una così ampia franchigia, come se fosse esentato dal rispetto di basilari norme del diritto internazionale. L’attacco alla pertinenza dell’ambasciata iraniana a Damasco è una sfida ancora più grave e provocatoria in vista dell’aggravamento della condizione di Gaza. Pesa l’enorme responsabilità delle potenze occidentali che continuano a rifornire di armi il governo di un paese che non rispetta alcun cessate il fuoco e che è sotto accusa per genocidio. Dobbiamo fermare gli assassini innanzitutto indebolendo le forze di una classe politica ipocrita loro complice.

Chiunque abbia un minimo di sale in zucca sa che le scelte di Netanyahu sono in grado di incendiare il Medio Oriente in un momento in cui ci sono già altri grandi incendi. Dopo decenni in cui tanti leader venivano strumentalmente individuati come nuovi Adolf da fermare a ogni costo, ci si rifiuta di vedere Netanyahu per quel che è: un pericolosissimo guerrafondaio che mina la sicurezza di tutti. Lui sì, da fermare con un’azione internazionale coordinata.

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