Venezuela: “la Repubblica” prepara un sandwich per il M5S.

di Pino Cabras.

È vero, come si dice, che “una smentita è una notizia data due volte”. Ed è spesso cosa furba ignorare totalmente le calunnie per smorzare sul nascere il loro venticello prima che diventi una tempesta. Però stavolta mi prendo il rischio di portare i riflettori su una calunnia dopo il capolavoro di allusione maldicente con cui ‘la Repubblica’ vorrebbe gettare un’ombra sul Movimento 5 Stelle. Il quotidiano oggi adombra niente meno che un quadro di «finanziamenti diretti del chavismo a movimenti europei, da Podemos ai 5 Stelle».
Vediamo in che modo l’inviato a Caracas Marco Mensurati confeziona il sandwich cercando come aiuto cuoco il politico di opposizione venezuelano Juan Guaidó, fresco reduce del suo fallimentare appello al golpe.
La prima fetta di pane di Mensurati è la seguente domanda: «Si è mai dato una spiegazione della posizione a cui il M5S ha costretto il governo italiano a febbraio?». Guaidó dice che non se lo spiega. Ma posso dire senza tema di smentita che neanche un lettore di ‘Repubblica’, se limitasse a leggere quell’organo in declino, potrebbe mai spiegarsi la posizione del M5S. Infatti il quotidiano non ha scritto un solo rigo sulla risoluzione sul Venezuela per la quale pronunciai la dichiarazione di voto a nome del M5S lo scorso 12 febbraio. Niente, nisba, nemmeno un trafiletto a pagina 27. Per non dare conto dei nostri argomenti, la Repubblica preferì “bucare” totalmente la notizia del giorno (tutta la notizia del dibattito, non solo la nostra posizione), così oggi è sempre possibile ricamare leggende e speculare sull’inspiegabilità insondabile di un punto di vista ragionato come quello del Movimento 5 Stelle (lo ripropongo qui: https://www.youtube.com/watch?v=ohyjzQ2R8rE). 
Una volta preparata la fetta di pane misterioso e inspiegabile, ecco il companatico che cosparge calunniosamente la spiegazione tanto attesa: l’indegno denaro. 
Mensurati chiede infatti all’esponente dell’opposizione venezuelana: «l’opposizione a Maduro parla di finanziamenti diretti del chavismo a movimenti europei da Podemos ai 5 Stelle. A lei risulta?». Non male, no? Siccome non hai mai voluto riferire le ragioni di una posizione (venendo meno così alla deontologia giornalistica), le sostituisci suggerendo in modo vile e viscido che qualcuno in Venezuela ipotizzerebbe che «il chavismo» (chi? Maduro in persona? Un partito, lo Stato? Chi di preciso?) farebbe «finanziamenti diretti» a formazioni politiche europee (quando, dove, quanto, con quali documenti, con quale carta che canta?). Ci rendiamo conto che qui non c’è manco l’ombra di una notizia, ma solo l’ingrediente di un sandwich velenoso? Nel frattempo Guaidó risponde che l’entità “chavismo” ha spesso sostenuto finanziariamente campagne stampa e politiche in vari paesi, non sa se in Italia, per movimenti “ideologicamente affini”. Siamo nel campo della soggettività più spinta, ma a ‘Repubblica’ fanno così: se non appoggi un politico controverso come Guaidó, sei automaticamente affine a Maduro, magari con la mano tesa a raccogliere oboli in bolivar sonanti.
La seconda fetta di pane, non potendo racchiudere la verità, chiude il sandwich. L’intervistatore torna a bomba e chiede: «La posizione diplomatica assunta da Roma sin qui in questa vicenda» (mai spiegata da ‘Repubblica’, ndr) «può provocare danni agli interessi italiani, presenti e futuri, in Venezuela?» Perfetto. Ciclo completato, sandwich chiuso: 1) posizione inspiegabile, 2) posizione spiegabile con i soldi, 3) posizione che fa danno all’Italia. Buon appetito, dunque alla faccia di questi putribondi pentastellati, nemici della patria e pronti a farsi finanziare le campagne politiche dallo straniero infame.
Eppure, a proposito di finanziamenti stranieri alla politica, in tutti questi anni ‘la Repubblica’ non ha raccontato una sola volta che fosse una che l’opposizione venezuelana ha solidissimi rapporti con il National Endowement for Democracy, l’ente statunitense che spende ogni anno milioni di dollari (e sono tutti dati pubblici, certi, conclamati), per sorreggere il tessuto delle organizzazioni del blocco sociale alternativo venezuelano. Sarebbe importante farlo sapere, per approvarlo o disapprovarlo, ma comunque sapendolo. Invece va meglio bucare le notizie e riempire i buchi con il fango.

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