Assange: la verità sull’Afghanistan



Ecco cosa diceva Assange nel 2011: «L’obiettivo è utilizzare l’Afghanistan per riciclare denaro dal gettito delle tasse degli statunitensi e degli europei attraverso l’Afghanistan e restituirlo nelle mani dell’élite della sicurezza transnazionale. L’obiettivo è una guerra infinita, non una guerra di successo».
Quest’uomo è in carcere ormai da anni, ha vissuto gli ultimi 13 da braccato e perseguitato e rischia – se estradato in USA – 175 anni di carcere per “spionaggio”. Dire la verità nel mondo orwelliano finto democratico si chiama spionaggio…
Gli stessi signori che dopo il disastro dell’Afghanistan da loro causato fischiettavano come dei passanti che non c’entravano niente, in questi giorni organizzano la Conferenza di Monaco per progettare altre guerre ancora, intanto che le cose vanno male anche in Ucraina. Ma per loro conta che una guerra ci sia.
Come diceva George Orwell in “1984”?
«L’atmosfera sociale è quella di una città assediata… E allo stesso tempo la consapevolezza di essere in guerra, e perciò in pericolo, fa sì che il trasferimento di tutto il potere a una piccola casta sembri la naturale, inevitabile condizione di sopravvivenza.
Non importa che la guerra stia davvero avvenendo, e, poiché nessuna vittoria decisiva è possibile, non importa che la guerra stia andando male. Tutto quel che serve è che uno stato di guerra esista.»
Se vuoi la pace prepara la pace.

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.