Grillo non dice no all’ingresso di Kiev nella NATO

Beppe Grillo si è ripresentato in piazza nuovamente con frasi barricadere. Non sto nemmeno a ricordare che si tratta dello stesso Grillo che aveva rinunciato a quel genere di frasi per regalare a Draghi 55 voti di fiducia e coinvolgere l’Italia in guerra, visto che per molti è di moda dimenticare cose accadute fino a pochi mesi fa.

Mi basta invece ricordare una cosa avvenuta appena il 15 giugno 2023, pochissimi giorni fa. La maggioranza dell’Europarlamento, diventata ormai il forum guerrafondaio di un’istituzione bellicista (la UE che scopriamo essere il fratello scemo della NATO), ha votato una risoluzione che chiede l’urgente adesione dell’Ucraina alla NATO, un capolavoro d’intelligenza che farà in modo che una classe dirigente ipernazionalista, corrotta, piena di sinceri nazisti e asservita a Biden possa più agevolmente trascinarci in una guerra mondiale con una potenza nucleare.

Ebbene, il M5S non ha votato contro questo atto gravissimo, mentre fa generici discorsi contro la guerra. Grillo aveva l’occasione giusta: poteva sconfessare quegli eurodeputati pavidi e asserviti, ma non l’ha fatto. E nemmeno lo ha fatto Giuseppe Conte.

Dunque le chiacchiere stanno a zero.

Se voi avallate l’ingresso degli Stranamore di Kiev nella NATO siete ancora nella solita palude, ora maleodorante e domani radioattiva. Pura disonestà politica, profonda stupidità strategica, autentica inutilità ai margini di una tragedia.

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