Il domino di Mattarella

 
Toh, chi si rivede? Un vecchio arnese della Guerra Fredda: cioè la vecchia “Teoria del Domino”!
Colui che in Italia ha il comando delle forze armate ha riesumato la teoria mascherandola con il solito trito espediente che ritroviamo in tutti i retrobottega dei talk show con l’elmetto, la ricorrente riduzione a Hitler: “se l’Ucraina cadesse assisteremmo a una deriva di aggressioni ad altri paesi ai confini con la Russia e questo – come avvenne nel secolo scorso tra il 1938 e il 1939 – condurrebbe a un conflitto generale e devastante”.
Apparentemente è la consueta reinvenzione dell’orco Adolf Putin, un mostro immaginario cui sacrificare coorti di giovani nelle trincee come carne da cannone.
In realtà è lo stesso schema con cui i guerrafondai occidentali del secolo scorso giustificavano la guerra del Vietnam e altre guerre calde che punteggiavano la Guerra Fredda: la Teoria del Domino postulava infatti il pericolo che, qualora un paese chiave in una determinata area fosse stato conquistato da forze politiche comuniste, i paesi vicini sarebbero caduti pure loro in sequenza come i pezzi di un domino, finendo tutti nell’orbita di Mosca l’uno dopo l’altro.
Ora non parliamo più di comunismo, tema fuori gioco, ma il cliché di alcuni capi di Stato, tra cui Zelensky e Mattarella, è il medesimo che si usava a Washington e nei suoi governi fantoccio sud-vietnamiti cinquant’anni fa. Si trattava allora e si tratta ancora oggi di una teoria geopolitica sbagliata su cui gozzovigliano i complessi militari-industriali e su cui si vanno a schiantare le ultime vestigia delle democrazie.
La dura forza dei fatti buca qua e là le narrazioni menzognere altrimenti compatte dei governi e dei media: la guerra non va bene per l’Europa e la crisi impoverisce enormi masse di cittadini. I popoli sono contrari alla guerra e qualche sospiro passa nei giornali, qualche dubbio si insinua perfino nei governanti atlantisti che leggono sondaggi impietosi e irriducibili alla ridicola propaganda, qualche ripensamento scatta vedendo qualche responso elettorale come in Slovacchia.
Ma per i comandanti in capo tutto questo non deve esistere.
Per loro, la macchina non deve avere retromarcia e l’unica coazione è ripetere lo schema del Domino, che non ammette compromesso e implica solo guerra totale e “debellatio” come unico orizzonte politico.
In questo contesto, i giudizi politici espressi da Mattarella non sono legge divina. Sono giudizi che entrano su una questione politica controversa e perciò sono controvertibili. Direi di più: sono politicamente molto pericolosi.
Perciò occorre far emergere un partito trasversale per la pace. E se il presidente entra nell’agone con la posizione di una fazione, ne dovrà rispondere politicamente.

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.