Le muffe di Parenzo e Aldo Grasso

C’è una dimensione grandiosa e tragica nell’enorme montagna di falsità pronunciate dall’apparato di pubbliche relazioni atlantista per ingannare milioni di occidentali sul reale svolgimento delle elezioni russe, raccontate dentro una cornice e in un vortice manipolatorio univoco. E’ una grandiosità che ti fa vedere in modo plastico l’arroganza dei grandi padroni del discorso: anche se sai che fanno danno, cogli la fatale estetica – ancorché perversa – dei grandi progetti.
Naturalmente ai margini e negli interstizi della grandiosità della grande fabbrica della menzogna si formano anche le muffe e le vice-muffe, come David Parenzo, Giuseppe Cruciani e perfino Aldo Grasso, i quali – colpiti dal mio resoconto sulla Russia – mi hanno dedicato i loro specchi deformanti e scurrili, nelle loro meste rubrichette di luoghi comuni e killeraggio spicciolo. Trovo imperdonabile che il fasto maestoso dell’arroganza dei nuovi guerrafondai occidentali sia intaccato dalla sua versione più mediocre e ammuffita. Aridàtece Henry Kissinger.
 

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