Lezioni di Machiavelli ai tempi di Prigozhin

Siccome la situazione russa in queste ore è molto confusa e le informazioni inquinate, non posso fondare nessuna valutazione sul flusso dell’attualità. Se penso a Prigozhin, meglio allora aprire qualcosa di inattuale, come il capitolo XII del “Principe” di Niccolò Machiavelli.
  • “I capitani mercenari o sono uomini eccellenti, o no; se sono, non te ne puoi fidare, perchè sempre aspirano alla grandezza propria o con l’opprimere te, che li siei padrone, o con l’opprimere altri fuora della tua intenzione; ma se non è il capitano virtuoso, ti rovina per l’ordinario”.
Sia l’Occidente, che ha appaltato per decenni le proprie strategie sporche al peggiore jihadismo e agli estremisti più inaffidabili (come a Kiev), sia la Russia, che ha frenato sull’uso diretto dei suoi militari coscritti per far crescere centri di potere capaci di svincolarsi, ora si trovano a dover gestire una svolta nelle guerre. Saranno tutti (saremo tutti) nel piano inclinato che può portare rapidamente alla militarizzazione diretta delle verticali del potere, alla guerra di massa, all’economia tutta orientata dalla produzione bellica, a un ridimensionamento degli incontrollabili, e tuttavia con meno possibilità di bloccare la crescita di scala della violenza.

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