Gli altri paesi europei hanno deciso di abolire le restrizioni mentre in Italia si è scelto di fare l’esatto opposto prolungando l’emergenza sino al 31 marzo 2022.
All’interno dei movimenti e partiti è in corso un dibattito sulla rimozione del green pass dopo questa data.
Credo che anche gli altri parlamentari si stiano accorgendo di quanto il regime adottato da Draghi abbia superato ogni limite di decenza e sensatezza.
Una parte delle conseguenze ricade anche sulle mie funzioni di rappresentanza del popolo: dal 15 febbraio mi è stato vietato l’accesso a Montecitorio. Posso entrare nei parlamenti dei 47 paesi membri del Consiglio d’Europa, ma non nel parlamento della mia Repubblica, dove la sanità la misura Brunetta. Milioni di cittadini impediti al lavoro subiscono una vessazione unica al mondo. Un governo così può minacciare perfino il diritto di voto di milioni di oppositori con un colpo di penna.
Qui l’estratto del programma “Quel che resta del giorno” su Rai News24.