Prima del governo

 
Ben prima che Draghi presentasse il suo fantasmagorico governo, oggi ”Il Mattino” aveva pubblicato una mia intervista.
Credo che sia opportuno ragionare insieme su questa base fra tutti coloro che considerano utile opporsi.
Stasera risulta meglio quanto sia stato ridicolo e ingannevole il quesito con cui è stato attirato il Sì.
Ma noi guardiamo già oltre.
Buona lettura.
——
 
1) ——- Onorevole Cabras, cosa ha votato oggi al quesito sul governo Draghi proposto sulla piattaforma Rousseau?
— Ho votato no, pur sapendo che il quesito era tendenzioso, una domanda che suggeriva in modo manipolatorio la risposta, una roba da Orwell al sugo. L’ho considerato perciò come un semplice sondaggio che dava alcune tendenze, non un vero referendum con regole corrette e neutre. Nonostante i trucchetti emerge un popolo che si ribella.
 
2) ——- Qual è il motivo di questa scelta?
— Il No a Draghi nasce da tutto ciò che questa punta di diamante dell’austerità ha fatto per troppo tempo in Italia e in Europa: ha lavorato per assoggettare la Repubblica italiana a un ‘vincolo esterno’ in nome di un rigore che piaceva all’alta finanza ma ci condannava a decenni di declino economico, precariato, decadenza industriale. Il successo del M5S è esploso in qualità di “partito della crisi” che voleva rappresentare milioni di cittadini sommersi dall’Europeismo Reale e che volevano un’alternativa all’austerity. Milioni di persone hanno alzato la voce e usato le matite elettorali. Nei confronti di Grillo non siamo irriconoscenti, ma lui è irriconoscibile. L’Elevato ora è il Disinnescato. Noi no.
 
3) ——- Chi come lei ha votato per il no, lascerà il Movimento? L’uscita di Di Battista pone le basi per un nuovo partito?
— C’è una voragine di cittadini non rappresentati. Prima dell’ascesa del M5S, la democrazia italiana era bloccata da partiti sclerotizzati che aggravavano i problemi e facevano avvitare le sofferenze dei cittadini dentro la dittatura dello spread. La speranza di cambiare si è tradotta in un exploit parlamentare senza precedenti, una marea che ha sollevato una nuova generazione fino alle poltrone ministeriali. Intorno a quelle poltrone si è cementato un gruppo dirigente che ha smarrito le ragioni per le quali vi era stato portato. Per durare come governanti hanno dimenticato il loro popolo di riferimento, ma quel popolo esiste e chiede ancora di essere difeso, cosa che non può accadere se il dominus è Draghi. O cambiamo il gruppo dirigente M5S o cambiamo strumento organizzativo della politica. Di certo non cambiamo il popolo di riferimento. Decideremo in pochi giorni, con l’aiuto di tanti. Nel momento in cui perfino i sovranisti della Lega sono stati folgorati sulla via di Bruxelles, c’è un mondo che ci aspetta fuori dal Palazzo per spendere la nostra passione politica.
 
4) —– Quando si é verificato, a suo avviso, il punto di rottura tra il Movimento delle istituzioni e quello degli attivisti? Quali errori pesano di più?
—- Il Movimento, nonostante avesse alluso ai grandi problemi economici e nonostante alcune riforme sociali importanti (reddito di cittadinanza e decreto dignità su tutti), non ha mai voluto affrontare il “sancta sanctorum” della politica economica, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la cassaforte dello “Stato Profondo” che sa governare misurando le sue azioni in miliardi di euro, non in milioni. Questo ha impedito di dare risposte forti a problemi di milioni di cittadini e ha portato a concentrarsi su azioni sempre più spente, limitate, senza attenzione alle mille città e territori. Grande errore anche consentire, con l’autoreggenza di Crimi, che non ci fosse più alcuna guida politica, sostituita con forzature, cedimenti subalterni ai partiti e propaganda boomerang che durava 24 ore. Dovremo ristabilire un rapporto corretto tra gli attivisti e chi si propone con una visione politica generale. La soluzione non è un Tetris di ufficetti che cambia nome a un ministero.—

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.