Interessante questa dichiarazione del neo-Segretario di Stato USA, Marco Rubio: «Abbiamo INGANNATO la gente facendole credere che l’Ucraina avrebbe potuto sconfiggere la Russia». Con quell’«abbiamo» in prima persona si fa carico di una continuità di governo, ma è poi molto chiaro nell’indicare il responsabile: «L’amministrazione del precedente leader degli Stati Uniti, Joseph Biden, ha fatto un calcolo sbagliato finanziando l’Ucraina nel suo conflitto con la Russia e in qualche modo è riuscita a convincere la gente che Kiev non solo avrebbe potuto vincere, ma anche distruggere Mosca. L’Ucraina è stata riportata indietro di 100 anni a causa del conflitto, il suo sistema energetico è gravemente danneggiato».
Quando dichiaravo la stessa posizione a fine 2021 e inizio 2022 (per non dire già nel 2014) non si contavano gli interventisti – in Parlamento e nei media – che mi davano addosso dicendo che la mia era “propaganda del Cremlino”. I Picioccia (Picierno e Coccia) dicevano e dicono tuttora che chi la pensava così era un “war enabler” e che doveva essere braccato, zittito e perfino messo in condizioni di non poter più lavorare. L’Europarlamento finanziava (assieme, alla NATO, a Soros e altri soggetti) i quotidiani ucraini che facevano da megafono all’inganno e quei giornali entravano in partnership con testate italiane che lo rilanciavano assieme alla caccia alle streghe.
Poi tutti – compresi i Picioccia e tutti i nuovi maccartisti – hanno sbattuto il muso sulla realtà. A Washington ne stanno tenendo conto, mentre l’Europa rimane con il cerino in mano, solo che non ha gas da accendere.
Nota finale: dalle nostre parti le redazioni che fanno propaganda per la guerra da tre anni in qua scrivono Kiyv per dimostrare zelo zelenskiano. Marco Rubio continua a scrivere Kiev, come tutti quelli che non hanno intenzione di farsi dettare i caposaldi dell’agenda russofoba dagli ipernazionalisti ucraini e dai loro burattinai della cosca perdente dell’Occidente.
