Non preoccupatevi quando vi impediscono di avere prezzi decenti sui trasporti aerei o quando vi tocca stare come sardine in treni regionali lumaca. Le ferree regole europee sugli aiuti di stato vi lasciano a terra in nome dell’austerità e della frugalità, è vero. Ma dovete stare allegri! I risparmi che rendono le isole più isolate e i pendolari più lenti vanno a finire dove lorsignori hanno deciso che invece si deve spendere e spandere: la guerra. E che guerra! Quella guerra che oggi è in Ucraina, ma che loro vedono già più grandicella, su scala europea. Ecco dunque che l’Unione europea organizzerà esercitazioni pratiche per testare la sua rete di trasporti militari in tutto il continente. Le esercitazioni, che saranno coordinate dagli Stati membri, si concentreranno sulla gestione di trasporti militari estesi in scenari di «intensi conflitti armati». L’obiettivo è identificare le capacità e i punti critici della rete, al fine di migliorare la sua preparazione e “resilienza”.
Il responsabile della politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha annunciato le esercitazioni in occasione del suo discorso al Forum Europeo sulla Mobilità Militare. Borrell ha sottolineato la necessità di eseguire queste esercitazioni su larga scala, per garantire che la rete di trasporti militari dell’UE sia in grado di sostenere operazioni militari di grandi dimensioni in tempi rapidi. L’UE dal 2018 in qua ha già investito 1,7 miliardi di euro per potenziare la mobilità militare. Queste risorse sono state utilizzate per migliorare le infrastrutture di trasporto, sviluppare nuove tecnologie e rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri. È solo l’antipasto della nuova Europa in cui UE e NATO saranno sempre più un unico regime.
La mutazione della UE è in atto e accelera la sua corsa verso un contrasto accresciuto e permanente con la Russia. Il riarmo è appena agli inizi e l’economia di guerra che verrà ha bisogno di una logistica che sia tutta orientata a dare efficienza alla macchina bellica. La notizia si lega alla batteria di dichiarazioni di questi giorni pronunciate dai ministri della difesa dei paesi più grandi dell’Unione europea, tutte tese ad abituare i popoli europei a un arruolamento di massa che cambierà radicalmente la scala dei valori e delle priorità, la società e il grado di libertà da sacrificare a un vento fortissimo di irreggimentazione.
Loro preparano la guerra. Noi dobbiamo preparare la pace. Il 2024 sarà decisivo per l’orientamento dei popoli.