Una soluzione per la pace

 
Vi ripropongo un intervento ancora attuale che ho fatto all’Europarlamento lo scorso 20 marzo 2023, da relatore della conferenza intitolata “Misure di costruzione-rafforzamento della fiducia di fronte alla forte polarizzazione in Europa”, organizzata dall’eurodeputata lettone Tatjana Ždanoka, una caparbia personalità che non si arrende al clima di guerra, assieme a un folto gruppo di conferenzieri di tutto il continente.
Le misure che proponevo per una pace duratura sono più che mai realizzabili. Sono stati i dirigenti europei – i sonnambuli che vorrebbero trascinarci nel precipizio – a sprecare un altro anno.
Come fermarli? Il punto di partenza è il cessate il fuoco e lo stop alla fornitura d’armi, ma – sebbene possa sembrare controintuitivo e troppo prematuro – bisogna già immaginare l’approdo di un nuovo equilibrio.
Quanta distruzione ci vuole ancora per capire che la soluzione alla portata c’è già, sempre quella? Cioè un’Ucraina neutrale che non entri nella NATO e che su questo trovi un accordo vincolante e non solo verbale.
Quanto spago si vuole dare ancora ai Dottor Stranamore e non giungere subito a un “facile” accordo sullo status di fatto della Crimea?
Quanta carne da cannone bruciare ancora, senza capire che va definito uno status amministrativo dei territori contesi che gestisca in forme nuove il complicato melting pot russo-ucraino, che non può essere tagliato con la logica ottocentesca dello Stato-nazione?
Quanto impoverimento e deindustrializzazione far dilagare ancora, prima di disarmare simmetricamente sanzioni e rampe di lancio missilistiche?
Pensandoci, è già un programma per un vasto e trasversale partito della Pace. Lo proporremo a partire dal programma di Democrazia Sovrana e Popolare.
 
 
 

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