Cosa ci “riserva” Crosetto

 
Altro che europeizzare l’Ucraina. Galoppa l’ucrainizzazione dell’Europa.
I ministri della difesa di vari paesi stanno preparando i giovani di tutto il continente a un grande ritorno: gli arruolamenti di massa, per spingerli in trincea come materiale di consumo, come carne da cannone per i loro grandi progetti.
Ai governanti che vogliono spingere indietro di un secolo le lancette della Storia, dopo quello britannico e quello tedesco, oggi si aggiunge il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, il più grosso beniamino dei produttori di armamenti, che per anni lo definivano “uno di noi”, e oggi ancora di più. In un’intervista per «La Stampa» – un organo di stampa casualmente posseduto da fornitori dell’industria militare (gli Elkann-Agnelli) – Crosetto annuncia di voler creare una RISERVA militare: «Noi non vogliamo la guerra. I riservisti non servono per fare la guerra, ma per difendersi, in supporto alle forze armate regolari e solo nel caso, poco probabile, di un attacco diretto. Si tratta di volontari che, in caso di necessità, possono essere attivati per affiancare le forze armate. Per la riserva esiste già una delega in Parlamento. So che è un discorso difficile da accettare, perché tutti noi tendiamo a nasconderci in una comfort zone».
Il suo collega tedesco, che è più tedesco di Crosetto, non si è perso negli arabeschi nostrani ed è andato dritto al punto, preannunciando il ritorno della leva obbligatoria di massa. Da noi ci si vuole arrivare per gradi, ma il carnaio europeo e mediorientale è già all’orizzonte. Non possono arrivarci di colpo: per ora spostano qualche nave incendiaria verso l’incendio del Mar Rosso, oppure organizzano mega manovre a un passo da Kaliningrad per disseminare qualche altra bella miccia. Ma la prospettiva passa per una ri-militarizzazione di milioni di pedine sacrificabili, in società che dovranno riconvertire l’economia al riarmo.
 
Loro preparano la guerra. Noi dobbiamo preparare la pace. Il 2024 sarà decisivo per l’orientamento dei popoli.

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