Il convegno di smembratori di Russie

Al Senato si è tenuto un interessante convegno a cura dell’ex ministro degli esteri italiano, Giulio Maria Terzi di Sant’Agata, oggi senatore meloniano, un pittoresco personaggio che alla locomotiva del suo interminabile nome assomma una vagonata di titoli: marchese, conte, barone, cavaliere del Sacro romano impero e signore di Sant’Agata.
Soltanto per modestia si è presentato solo come Giulio Terzi, ma ha saputo tirar fuori lo stesso l’anima del conte, del barone, del cavaliere e anche del lup. mann. figl. di putt.
L’auspicio del convegno, infatti, era nientemeno che lo smembramento della Russia, un territorio troppo vasto per non volerlo riempire di vassalli e valvassori, anche se pare popolato da soggetti – i russi – ostinatamente recalcitranti rispetto a questi progetti: pare che i russi siano assurdamente propensi a dotarsi di forze armate di primordine e di un’economia che funziona, anziché di cavalli, alabarde e sanzioni-boomerang.
Il convegno era molto trasversale, visto che officiava i lavori anche l’ex sottosegretario piddino degli esteri, Gianni Vernetti, attualmente leader del Gruppo Italiano dell’Internazionale Liberale, un movimento numeroso che si riunisce frequentemente in una cabina telefonica.
Dopo lo smembramento della Russia, che evidentemente i nostri prodi cavalieri considerano un obiettivo alla portata, mi attendo le prossime tappe, tutte più semplici e razionali della prima:
1) Creare un partito per la colonizzazione di Marte con i mufloni;
2) Riconvertire l’Italia intera a un’energia basata sulla forza della mente di Gasparri;
3) Realizzare una rete di autostrade sottomarine intercontinentali con le pareti esterne di pandispagna;
4) Obbligare tutti i cittadini a parlare solo in rime durante il fine settimana.
Pare che ci fossero anche giornalisti che li prendevano sul serio, e non vedo l’ora di abbeverarmi ai loro resoconti.

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