Il Draghistan non è imbattibile. Si riapriranno le isole

 
Al Senato ieri sera, durante il passaggio parlamentare di uno dei tanti decreti sfornati dal Ricattificio Chigi in materia di Racket Pass, il governo è stato battuto tre volte per la prima volta da tempo.
Tre emendamenti su cui il governo aveva espresso parere contrario hanno prevalso nel voto dell’Aula.
La novità rilevante è che per viaggiare da e per le isole non sarà più obbligatorio il lasciapassare verde rafforzato. Cadrà una delle misure più inutili, insensate, sadiche e idiote mai concepite nel già saturo orridario del Draghistan. Ne rimangono in piedi troppe altre, che continuano a ledere diritti fondamentali di milioni di persone e stanno trasformando interi settori economici in un deserto.
Ma intanto per la prima volta una legione di parlamentari ha scoperto l’esistenza della retromarcia. Siccome il muro si avvicina, quella leva dovranno imparare a usarla ancora.
Un mio Ordine del giorno approvato alla Camera il 19 gennaio scorso aveva aperto la prima breccia. In quella occasione il governo aveva accolto pur con riluttanza il dispositivo che impegnava il Governo “a valutare gli effetti applicativi della disciplina richiamata in premessa al fine di intervenire con la massima urgenza attraverso le opportune iniziative legislative per rimuovere l’obbligo delle certificazioni verdi COVID-19 dai servizi di trasporto pubblico aereo e marittimo che garantiscono la continuità territoriale con la Sardegna, la Sicilia e le isole minori”.
A casa Draghi pensavano di cavarsela con un impegno rinviabile con mille scuse, tanto che ieri sera, alla prima occasione in cui si doveva fare sul serio, hanno ritenuto di dire di no: l’ennesimo schiaffo a un parlamento sempre più umiliato.
Stavolta però lo schiaffo è stato restituito in tre manrovesci.
Allora si può! Prendeteci gusto, per favore, parlamentari della Repubblica! Riscoprite l’esistenza delle vostre vertebre intonse e gustatevi fino in fondo l’utilità della marcia indietro.
Il regime del Draghistan non è per forza il destino di questa Repubblica esausta.
Il mondo riapre tutto, la Sardegna riapre qualcosa. Quel che va chiuso quanto prima è l’infame estorsione generale del lasciapassare verde. Facciamo tutti piangere quei tragici gerarchi di Brunetta e Speranza e riportiamo l’aria e il sorriso in ogni casa, in ogni ufficio, in ogni scuola, ovunque ci sia vita. Liberiamoci dal calendario zootecnico con cui una manica di sociopatici ha voluto irreggimentare un popolo intero.

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.