Ho preso la bici e perciò devo pedalare, ergo non mi lamento. Ma puntualizzo, questo sì. Da quando ho iniziato l’esperienza parlamentare mi sono state attribuite partecipazioni a diverse inesistenti “fronde” di destra, di sinistra, di centro, ogni volta immaginando trame di dissenso, una propensione a partecipare a cordate, intrighi, voglia di dividere, cioè le attività che non intraprenderei mai perché mi annoierebbero mortalmente. Non sapete che è proibito farmi sbadigliare?
L’invenzione di una fronda succede praticamente ogni volta che prendo una posizione pubblica. Viene subito inquadrata in uno schema preconfezionato, sempre sbagliato. Gente, vi rivelo una cosa: quelli che stilano retroscena quasi sempre non sanno una beneamata minchia. Il problema è che in Italia al fondo sembra che ci si stupisca del fatto che uno osi pensare senza chiedere permesso, invece è una cosa fortemente nelle nostra disponibilità: si può farlo senza voler distruggere, senza voler imbrogliare, senza incaprettarsi nel cinismo. Lo dico e lo ripeto: la libertà di parola è il contrario dei vestiti: più la usi meno si sgualcisce. E ti ci trovi benissimo, è un’allegria responsabile, è un sorriso che non dimentica le ombre, è un equilibrio tenace. Non piace ai sempliciotti che cucinano i pastoni della cronaca politica.
Mi rendo meglio conto di una cosa che già sapevo: che i media tradizionali sanno parlare solo in termini di scontro, di scomuniche, di chiusure. Nei social network poi, per carità, tutti dobbiamo farci un bell’esame di coscienza, perché diventa tutto bianco e nero, e alla fine vediamo un incredibile flusso di energie sprecate in zuffe che non smuoveranno un sasso.
Insomma, cari amici e cari nemici, in realtà per me funziona in modo molto semplice: ho intuito sin da subito la necessità storica di questa maggioranza governativa perché compone gli interessi di una maggioranza popolare che vuole cambiare l’infrastruttura dell’austerity che ha tarpato le ali alla nostra società. Questo obiettivo lo perseguo con ottimismo, perché ha basi di consenso non occasionali e una spinta materiale molto chiara che ha portato al programma di governo sotto l’ombrello della Costituzione, che è lì, anzi qui, a proteggerci. Conservo sempre l’autonomia di giudizio ed esercito la libertà di parola, mettendo tutto al servizio di un grande progetto politico. Se una cosa può andar bene, lo farà.