di Pino Cabras
Video tratto da www.corbettreport.com
Il piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari nei giorni in cui la finanza mondiale collassa, il “bailout” strappato ad ogni costo a un Congresso riluttante, è solo una delle facce – e non la più grande – con cui si presenta l’immenso disastro politico, finanziario e morale della leadership statunitense forgiatasi intorno all’11 settembre e alla Guerra Infinita.
700 miliardi di dollari sono settecentomila milioni di bigliettoni verdi. È già una cifra difficile da concepire. Eppure non è la più clamorosa che possiamo immaginare.
I grandi media che sono espressione dell’establishment – cioè quasi tutti – danno ampia copertura giornalistica a quel “bailout” discusso nel parlamento USA, ma tengono ben lontano dai riflettori un altro “bailout” in pieno svolgimento, un instancabile iniettore monetario che ha già pompato su Wall Street migliaia di miliardi di dollari, molti di più di quelli su cui oggi si costruiscono infiniti reportage.
Ci sono stati giorni in cui la Federal Reserve riversava sul sistema quasi 190 miliardi di dollari al giorno (“crediti di emergenza”).
Mentre i 700 miliardi si spalmeranno teoricamente lungo un arco di tre anni, alla Fed bastano pochi giorni per superare l’ammontare. Dopo che la Camera dei Rappresentanti aveva respinto la prima versione della disperata proposta Bush-Paulson-Bernanke, la Fed ha reagito con un annuncio: avrebbe riversato ancora 630 miliardi per evitare (rimandare?) il collasso del sistema finanziario. Siccome la Fed non funziona come il deposito di Paperone, quelli non sono bigliettoni tratti fisicamente da una Reserve (nome ingannevole), bensì flussi creati dal nulla, in forma di “prestiti” alle banche per mezzo di accordi di riacquisto. Inutile dire che tutto ciò causa inflazione e agisce con la forza di una “tassa” impropria. Anche la Banca Centrale Europea ha gettato cifre enormi nella fornace.
Altri esempi di cifre impossibili, eppure vere. Gli economisti Joseph Stiglitz e Linda Bilmes hanno calcolato che la guerra in Iraq costerà 3 mila miliardi. Cioè tre milioni di milioni di dollari.
La bolletta Iraq ha un costo insostenibile, nascosto per anni da una coltre di bugie e propaganda, da tutte le armi di “distrazione di massa” che hanno intossicato il sistema della comunicazione.
Ma i tratti di questa follia finanziaria vanno ancora più indietro.
Il 10 settembre 2001 il Segretario della Difesa Donald Rumsfeld nel corso di una conferenza stampa ammise che oltre duemila miliardi di dollari nei fondi del Pentagono non potevano essere rendicontati. Più precisamente Rumsfeld dichiarò che «in base ad alcune stime non possiamo rintracciare le transazioni relative a 2,3 trilioni di dollari».
Una tale rivelazione di norma avrebbe innescato un immenso scandalo. Tuttavia, l’inizio dell’attacco su New York e Washington la mattina seguente avrebbe garantito che la storia restasse sepolta, perfino meglio di un’altra vistosa vicenda del 2001 come il fallimento della Enron, pure costellata di personaggi strettamente legati ai clan repubblicani.
2,3 trilioni di dollari corrispondono a ottomila dollari per ciascun uomo, donna o bambino statunitense.
Irrintracciabili. Segreti.
Cosa si fa con tutto quel denaro che si perde in un campo occulto?
Alle migliaia di miliardi di dollari già mancanti dai registri, l’arrendevole Congresso, allora terrorizzato dagli attentati con l’antrace, avrebbe poi aggiunto ulteriori centinaia di miliardi di stanziamenti per combattere la ‘guerra al terrore’. Lo “stato d’eccezione” diventò il principale riferimento costituzionale dell’amministrazione Bush già allora, a spese di qualsiasi bilanciamento parlamentare.
Il controller, ossia il Capo dell’Ufficio finanziario del Pentagono, all’epoca degli attentati era il rabbino lubavitcher Dov Zakheim, assegnato alla carica nel maggio 2001.
Prima di sovrintendere alle finanze del Pentagono, Zakheim era amministratore presso la System Planning Corporation, un fornitore della difesa specializzato in armamenti elettronici, fra cui spiccano i sistemi per ‘aerei telecomandati’.
Zakheim è stato membro del Project for a New American Century (PNAC) e co-firmatario del documento PNAC del 2000 intitolato Rebuilding America’s Defences.
È curioso notare che uno degli uffici del Pentagono, il ‘Resource Services Washington’, perse nell’attentato 34 dei suoi 65 addetti, in gran parte analisti di budget.
Se la strage sotto le false bandiere dell’11 settembre riuscì a far dimenticare duemilionitrecentomila milioni di dollari, cosa accadrà quando scoppierà la bolla dei derivati? Un quadrilione di dollari (dieci volte il PIL dell’intero pianeta Terra) è il valore virtuale di questo denaro inesistente che troppi istituti finanziari hanno tradotto in poste attive di bilancio apparentemente concrete, e invece pronte a svanire come fantasmi.
Quella di oggi non è una crisi finanziaria di liquidità. È peggio. È una crisi d’insolvenza. Mettete da parte gli inutili manuali che hanno imperversato negli ultimi decenni. L’economia sarà tutta da reinventare e da studiare, per trovare soluzioni equilibrate, in mezzo al Grande Disordine Globale.
Ancora grande articolo, Cabras. Anche se nero, nerissimo. Per fortuna anche i media mainstream finalmente e solo oggi stanno traducendo i pareri e pubblicando interviste di persone capaci come Stiglitz e Nouriel Roubini, decisamente meno ottuse degli imbonitori finanziari, dei paladini del neoliberismo, cui in questi giorni si dovrebbero tirare le orecchie pubblicamente e in diretta tv. Mala tempora currunt. Saluti, Damaso
Vorrei citare una frase di Henry Ford per non dilungarmi troppo “ E’ un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina.“
Beh io al momento non do soldi in banca, può andare bene come rivoluzione?
Ricordatevi che esiste anche la Banca Etica!
Io non capisco niente di finanza…chi mi spiega cosa vuole dire: “bruciati tot milioni/miliardi”?
Quei 700mld da dove saltano fuori?A chi vanno?E i cittadini quanto pagheranno?
Non ci capisco niente e le banche mi fanno schifo e paura!