Gerontocrazia nucleare

Il vecchio produttore di metano nel dibattito con Trump ha dimostrato in via definitiva che la superpotenza in declino non è certo retta da un uomo che lungi dal gestire la valigetta nucleare sa a malapena il proprio nome (forse). Nelle prossime settimane dovranno trovare uno che almeno sappia ripetere a pappagallo il copione assegnatogli.

Non escludo che certi poteri – da tempo orientati verso una ri-feudalizzazione delle relazioni sociali e politiche – mandino una specie di messaggio autoconclusivo: “abituatevi a considerare le forme democratiche come un rito vuoto e siate pronti a passare la mano ai veri sovrani, prima o poi anche formalmente”. Per il resto è divertente leggere certi resoconti del naufragio di Biden: “è apparso stanco”, “aveva il raffreddore”.

Ecco, il raffreddore. Non sentivo questa patetica scusa dai tempi di un’altra gerontocrazia nucleare terminale, quella di Bréžnev, Andropov e Černenko.

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