Supermalus e Superbonus

 
Continua la campagna di stampa (e la campagna politica) contro la misura del Superbonus 110%. Al centro della narrazione distorta c’è l’idea che il Superbonus abbia causato un buco finanziario, che nasce dalla profonda incomprensione della misura e dall’assurdo lamento sul fatto che si è inceppata, senza voler capire che è stata inceppata di proposito. Lorsignori ripetono la storiella e quindi mi costringono a ripetere le mie ragioni, come in un post di febbraio scorso a cui vi rimando (LEGGI QUI).
Ripeto in particolare un concetto: la misura com’è oggi non era quella di partenza. A febbraio facevo un esempio che è tuttora valido.
È come se avessi inventato una bella bicicletta, con gomme resistenti, ottimi freni, un sellino ergonomico, una catena in materiali innovativi efficienti, insomma un velocipede grintoso che trova subito dei fabbricanti entusiasti che iniziano a produrlo, incoraggiati persino dal governo. Nel corso dei due anni dopo l’inizio della produzione, tuttavia, il governo impazzisce come il dittatore dello Stato di libero di Bananas, e impone regole bizzarre che impediscono alla bici di essere quello per cui è nata. Decreto dopo decreto, cambia le regole in corso d’opera, una ventina di volte. Stabilisce che negli ingranaggi ci debba essere un rocchetto pensato per gli aeroplani; impone una revisione dal meccanico ogni mese; costringe ad appesantirla con un antifurto per camion; pretende che le ruote, anziché perfettamente circolari, siano sostituite da degli ovoidi di due diverse forme davanti e dietro; non la rende ammissibile ai normali parcheggi per bici ma deve occupare per ragioni di sicurezza lo spazio di un’intera utilitaria; proibisce severamente di prestarla; non permette che abbia più di un pedale e il sellino dev’essere sostituito con un calco del dito medio di Giorgetti. Manca solo che il governo decreti che le ruote dovranno essere quadrate, ma fa capire ai proprietari che prima o poi potrebbe perfino deciderlo davvero.
A questo punto, una volta resa irriconoscibile la bici, si svegliano quelli che dicono: “bella bicicletta, hai inventato, colpa tua!”.
Tornando al Superbonus. Finché si dà spago a Draghi e a quelli che lo emulano, non si vorrà trovare la soluzione, semplice e lineare: rendere facilmente cedibili i crediti fiscali certificati. Si creerebbe la liquidità necessaria e si attiverebbero tutti i classici meccanismi keynesiani. Ma è quello che le classi dirigenti degli ultimi trent’anni non vogliono. E allora ti dicono che quel che hanno sfasciato loro lo hai progettato male tu.

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