Uolter Ueltroni non sa scrivere CIA

Lo so che è un’ipotesi irrealizzabile. Ma immaginate lo stesso che per rievocare il golpe di Pinochet in Cile, avvenuto giusto mezzo secolo fa, l’11 settembre 1973, il Corriere della Sera avesse chiesto a me. Vi assicuro che sarei stato diligente, perché in materia ho letto le carte giuste da tempo, e vi avrei fatto per filo e per segno tutti i nomi da fare. Il Corriere però ha scelto Uolter Ueltroni. Che anche lui ha letto le carte quanto me e saprebbe fare anche lui tutti i nomi. Gli mettono a disposizione addirittura un bel lenzuolo, una pagina intera da riempire.

Bene, ci credereste? Uolter, pur avendo nella tastiera la lettera C, la I e la A, non trova lo spazio per scrivere mai CIA. Nessuna citazione per il presidente statunitense Nixon, né per il suo tessitore internazionale Henry Kissinger. Nessun cenno al prima e al dopo di quelle trame USA che prepararono, finanziarono e poi consolidarono il colpo di Stato, improvvisamente orfano dei suoi genitori washingtoniani. Nessuna menzione per l’Operazione Condor.

Uolter Ueltroni è riuscito nel capolavoro. D’altronde, lui scrive sul Corriere e io no. Ci sarà una ragione. E la mia, capirete è solo bieca invidia per chi sa defecare con stile sul mestiere di giornalista e persino su quello di storico.

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.